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La Banca Centrale Europea gioca col fuoco dell’inflazione: ancora un altro Pepp

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Salvatore Dimaggio

La Banca Centrale secondo le indiscrezioni di Bloomberg starebbe preparando un altro Pepp che sostituisca quello che è attualmente prossimo a scadere.

In sostanza si sta verificando l’opzione che molti temevano. La Banca Centrale Europea pur di non disturbare la corsa spavalda e anche insensata dei mercati borsistici prevede un nuovo acquisto di titoli. Il diktat è sempre lo stesso: non spaventare le borse, tenerle alte, altissime in crescita costante. Ma con l’inflazione che cresce ogni giorno di più e con tutte le materie prime viste al rialzo dagli esperti, ha veramente senso soffiare così intensamente sul fuoco dell’inflazione? Se lo chiedono in tanti. D’altra parte la Banca Centrale Europea ha sempre manifestato un assoluto disinteresse sul fronte dell’inflazione e gli effetti li vediamo.

Aiuti che non finiscono mai

Pepp finisce a marzo. Ma solo in teoria, perchè è subito pronto il prossimo. Alla BCE temono che ciò possa ripercuotersi sui i titoli di stato di alcuni paesi giudicati fragili e che questo a cascato possa innervosire i mercati. Ma le fonti citate da Bloomberg starebbero mettendo le mani avanti dicendo che stavolta gli acquisti sarebbero molto più mirati e studiati in modo da vere un impatto leggero. Ma il timore è che l’impatto sull’inflazione sarà pesante. Ovviamente ciò si intreccia col discorso del tapering. L’idea è che le politiche monetarie resteranno ultraespansive e che il capitolo inflazione finisca sempre all’ultimo posto.

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L’Unione Europea sta attraversando una situazione di rialzo delle materie prime generalizzata che non ri riduce solo al calo energia ma sinora non sono state prese misure per arginarla.

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L’incontro dei leader europei previsto per fine ottobre dovrebbe chiarire la linea e per ora il vecchio continente incassa la dichiarazione di sostegno sul gas della Russia.

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