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Fiap lancia l’allarme: rischio scaffali vuoti al supermercato, niente carburante e fabbriche chiuse

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Salvatore Dimaggio

La Fiap (Federazione italiana autotrasportatori professionali) lancia un pesante allarme.

La Fiap ritiene che si stia pesantemente sottovalutando l’impatto della questione del green pass sui trasporti. Con l’attuale situazione si rischia una riduzione delle merci consegnate sino al 50% e sarebbe devastante. Vediamo perchè. Il trasporto via tir in Italia gioca un ruolo fondamentale nella distribuzione ai supermercati quanto alle aziende, ma anche alle pompe di benzina, eccetera. Dunque la Fiap sottolinea come con l’attuale stallo sul green pass si rischia un taglio delle forniture veramente preoccupante. La maggior parte dei camionisti che girano in Italia sono stranieri e vengono da paesi dove il green pass non è obbligatorio o non esiste. Mettiamoci poi i trasportatori italiani no-pass (e sono tanti) ed i quadro è completo. Sarebbe sbagliato pensare questi scioperi e queste proteste come un fastidio ininfluente e passeggero.

Questi blocchi hanno ripercussioni pesanti

Oggi nel mondo c’è un generale problema di approvvigionamento delle materie prime, che o non si trovano oppure sono diventate troppo care. Intoppi anche sul fronte distributivo possono essere davvero pesanti per una produzione aziendale che già sta combattendo con il caro energia e con costi di produzione a monte cresciuti in modo abnorme. Non si dimentichi che l’industria tedesca ha già subito una notevole e frenata. E neppure si dimentichino i tafferugli alle pompe di benzina inglesi. E’dovuto intervenire l’esercito in quel caso. Il segretario generale Alessandro Peron si augura che il governo esoneri gli autotrasportatori dal pass onde evitare guai peggiori. Ma per il governo accettare vorrebbe dire indebolire la sua linea di fermezza tenuta sino ad oggi.

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Una situazione in evoluzione che va monitorata. Il governo lo sta facendo ma fonti credibili riferiscono che non si arretrerà di un millimetro. 

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L’impatto sistemico di ciò sulle imprese sarà tutto da valutare.

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