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L’inflazione costringe le aziende alimentari a rincari sino al 40%

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Salvatore Dimaggio

Le aziende alimentari sul banco degli imputati.

Italiani si stanno accorgendo che fare la spesa è più costoso e sanno bene che gli aumenti cresceranno sempre di più. Ma le aziende alimentari non ci stanno a fare la parte dei cattivi, anzi le più colpite sono proprio loro. I rincari del grano, del caffè ma praticamente possiamo dire, di tutte le materie prime alimentari e non solo stanno incidendo in modo profondissimo sulla filiera produttiva ed anche il rincaro dell’energia non aiuta. Per gli italiani è un’autentica stangata e si parla di aumenti che possono arrivare anche fino al 40%. Un peso decisamente proporzionato per famiglie che già si trovano a combattere cogli aumenti energia, benzina e con un mercato del lavoro sempre più incerto.

Aumenti materie prime

Ma le associazioni di categoria lo rimarcano con forza: stanno assorbendo la gran parte dei rincari, ma sostengono che non è possibile farlo completamente. I trasporti, l’imballaggio, tutto cresce in proporzione a questa inflazione che non lascia tregua e per per gli italiani fare la spesa diventa sempre più oneroso. Se in un primo tempo i cittadini si erano illusi che l’inflazione significasse soltanto, caro bollente adesso si rendono conto che l’inflazione è un fenomeno globale che non può non abbracciare tutti i comparti produttivi e tutta la vita in generale.

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Attualmente non si vedono all’orizzonte delle politiche capaci di frenare questo fenomeno e se qualcuno sperava in un rialzo dei tassi da parte della BCE per tenere sotto controllo il fenomeno, ormai ha capito che questo è assolutamente da escludere.

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Chiaramente gli italiani iniziano a dirigersi verso i discount e anche chi prima non amava questo genere di distribuzione oggi inizia a scegliere queste catene più economiche.

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