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Dati USA e Germania: inflazione mai così alta dagli anni ’90. I mercati tremano

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Salvatore Dimaggio

Chi ci segue lo sa, lo ripetiamo da mesi: le banche centrali con il loro negare l’inflazione stanno creando un mostro.

Il quadro in realtà era chiaro da mesi. Rincari tremendi su petrolio e gas, ma anche su tante materie prime. Aziende costrette a sospendere la produzione perchè i costi a monte sono troppo alti. Uno scenario di rialzi a monte davvero insostenibile: dal rame al grano, dal caffè all’alluminio, una corsa dei prezzi simile non si era mai vista. Ma nella giornata di ieri arrivano i dati ufficiali sull’inflazione da USA e Germania. Dati schiaccianti ed inoppugnabili: l’inflazione non mai stata così alta dagli anni ’90. Lo ripetiamo da mesi con titoli anche provocatori: perchè non si ascolta il grido di dolore che viene dalle filiere produttive? Sono mesi che tanti comparti industriali comunicano attraverso gli organismi di settore che gli aumenti li costringono a chiudere. Perché nessuno li ha ascoltati?

Le banche centrali

In tutto ciò le banche centrali sono state assenti. Quando si parlava di inflazione letteralmente giravano la testa dall’altra parte. Il mantra era “inflazione bassa, transitoria, leggera passeggera.” Nulla di tutto ciò: l’inflazione è fortissima ed è probabilmente duratura. Lo ha ben spiegato un editorialista del NYT:  “Veniamo da situazione di tipo bellico: sarà alta inflazione per anni”. Le voci di dissenso all’interno delle banche centrali non sono mancate. Parliamo dei cosiddetti falchi, rimasti sistematicamente inascoltati ed assolutamente marginali nel dibattito. I tassi andavano alzati da tempo: e questo quello che gli odiatissimi falchi ripetevano, ma nulla. L’ortodossia dei tassi a zero era intoccabile. Perché? Si possono avanzare varie ipotesi, ma quella più credibile è che le banche centrali con anni di politiche ultra espansionistiche hanno alimentato una clamorosa bolla sui mercati e se dovessero riportare i tassi a livelli realistici la deflagrazione di questa bolla sarebbe tremenda.

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A questo punto le banche centrali devono immediatamente cambiare rotta ed alzare i tassi. La spirale inflazionistica va arginata al più presto.

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Eppure, crediamo che neanche di fronte a dati così inoppugnabili le banche centrali faranno nulla.

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