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Attenzione, telefonare di notte diventa reato: novità dalla Cassazione

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Salvatore Dimaggio

Una nuova sentenza della Cassazione va a censurare in modo assai forte chi in modo maleducato contatta un’altra persona di notte. Vediamo che succede.

Telefonare di notte a qualcuno certamente non è un comportamento molto educato e rispettoso, ma altrettanto certamente ben pochi di noi penserebbero che possa costituire un vero e proprio reato. Eppure è quello che emerge da una nuovissima sentenza della Cassazione. Vediamo che cosa cambia. Secondo la Cassazione il reato di molestia non ha necessariamente bisogno di avere una lunga reiterazione nel tempo. Anche una singola condotta può integrare gli estremi della molestia. D’altra parte nemmeno la circostanza che chi telefona voglia effettivamente molestare l’altro può essere rilevante. In pratica per la Cassazione il fatto stesso di telefonare di notte anche una sola volta può avere quei requisiti che la legge richiede al fine di identificare la molestia. Secondo la Cassazione, infatti, telefonare di notte va ad incidere negativamente nella sfera privata di chi subisce la telefonata andando ad arrecare quel comportamento fastidioso e petulante che in se stesso già può far scattare la molestia.

Quando è reato

Di conseguenza d’ora in poi chi telefona di notte ad un’altra persona, non solo compie un gesto poco educato, ma rischia anche un’ammenda per molestia. Ovviamente se dall’altra parte c’è qualcuno che desidera ricevere quella telefonata o che chiaramente non potrà percepire la telefonata come una perturbazione della sua sfera privata, il problema non sussiste. Ma se dall’altra parte c’è qualcuno che presumibilmente vivrà con fastidio questo essere turbato di notte e allora ecco che potrebbe scattare l’ammenda per molestia. Con la sentenza Cass., sent. n. 42683 del 22 novembre 2021, la corte va a stabilire che chi chiama deve avere la consapevolezza che la sua chiamata sia gradita o utile e che dunque l’altro non reagirà per vie legali.

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Perché per il fatto stesso di essere stato disturbato di notte, ora potrebbe farlo.

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Insomma una sentenza che va a sanzionare chi non rispetta la quiete altrui anche con un comportamento apparentemente banale.

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