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Bonus casa, continui dietrofront sui controlli retroattivi e la gente ha paura

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Salvatore Dimaggio

I bonus casa sono stati un vero grande motore della ripresa italiana post Covid

Con questi bonus il governo ha rimesso in moto la macchina dell’economia e ha dato una mano al settore edile che da lungo tempo versava in una crisi profonda. I bonus casa sono stati molto utilizzati dagli italiani e infatti non si contano i cantieri partiti nel nostro paese grazie a questi bonus variegati e ricchi. Soprattutto il Superbonus 110% e il bonus facciate sono stati i veri protagonisti di questa stagione. Ma come è noto sono emerse numerose irregolarità ed è saltato fuori come tanti abbiano approfittato dei bonus per inventarsi lavori dal nulla o per gonfiare quelli effettivamente esistenti. Il decreto anti-frodi varato dal governo voleva essere uno strumento per contrastare questi illeciti, ma si è rivelato un boomerang. Infatti la richiesta di documentazione aggiuntiva per giustificare la congruità dei costi ha gettato nel caos il settore. Soprattutto a destare preoccupazione è stata la retroattività.

Ora c’è più chiarezza

In sostanza veniva chiesta questa documentazione aggiuntiva anche retroattivamente. Però non si capivano bene i termini e le sanzioni e tanti clienti e tante ditte sono entrati in confusione. Però è arrivato un parziale dietrofront da parte del governo che ha messo una pezza al discorso della retroattività: vediamo di che si tratta. Asseverazione e visto di conformità restano retroattivi per quei contribuenti che non hanno completato la cessione del credito o per quelli che non hanno ancora pagato nel caso dello sconto in fattura. Invece e questa è la novità positiva, non c’è retroattività per quei contribuenti che abbiano “ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti a loro carico ed esercitato l’opzione per la cessione, attraverso la stipula di accordi tra cedente e cessionario, o per lo sconto in fattura, mediante la relativa annotazione” tutto questo prima dell’arrivo del decreto anti frodi.

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Ecco in che senso il governo ha voluto rendere la retroattività solo parziale.

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Un chiarimento importante che ha rimesso un po’ in ordine le cose.

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