Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Forfettari e fattura elettronica: quando arriva e cosa succede al bollo

Foto dell'autore

Salvatore Dimaggio

Le polemiche per l’introduzione della fatturazione elettronica anche ai forfettari non si sono certo esaurite.

Da quando è iniziata la pandemia di covid le partite IVA sono diminuite sensibilmente e andare a colpire proprio le più fragili con una nuova imposizione appare assurdo. Ma ciò non cambia lo stato delle cose: l’obbligo della fatturazione elettronica arriva anche per i forfettari. Ma ad essere precisi in realtà l’obbligo ancora non esiste. L’Europa già deciso e si sa che entrerà in vigore a breve, ma ancora non esiste una data certa perché non è stata ancora posta in essere la normativa ad hoc. Indiscrezioni dicono che entrerà in vigore comunque sia entro il primo trimestre. In realtà bisogna precisare che se si emette fattura nei confronti della pubblica amministrazione, la fatturazione elettronica è già obbligatoria. Ma per tutto il mondo della salute e dei medici l’obbligo della fatturazione elettronica invece non c’è. Ma vediamo di capire che cosa succede all’imposta di bollo. Con la fatturazione elettronica l’imposta di bollo verrà corrisposta tramite F24.

Ecco i tempi e il bollo

Dunque sul portale apposito si dovrà indicare il proprio IBAN e tramite modello F24 si potrà assolvere al bollo che non si appone materialmente sulla fattura ormai non più cartacea. Ovviamente l’obbligo ancora non esiste pertanto non esiste neppure l’obbligo corrispettivo a pagare il bollo con F24, ma appena scatterà l’obbligo della fatturazione elettronica, ecco che sarà questa la via giusta per mettersi in regola con i bolli delle nuove fatture virtuali anche per i forfettari. Ma esiste la possibilità che l’esecutivo faccia marcia indietro sulla fatturazione elettronica? Molti lo chiedono argomentando che si dovrebbero incentivare i forfettari e non penalizzarli. 

Leggi anche: Bonus facciate 2022: l’Ag. Entrate lo apre davvero a tutti

Altrimenti poi non ha senso lamentarsi della “moria” di partite iva.

Leggi anche: Incubo giacenza: fisco e inflazione stangano il conto corrente

Ma allo stato attuale non appare verosimile una marcia indietro su questo obbligo.

Impostazioni privacy