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Bonus Renzi 2022: chiariamo finalmente a quali redditi resta e i requisiti

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Salvatore Dimaggio

La riforma dell’Irpef e la nascita dell’Assegno Unico sono state le grandi innovazioni dell’ultima Manovra Finanziaria voluta da Mario Draghi.

La riforma dell’irpef ha cambiato la vita di tantissimi contribuenti italiani. Dovrebbe garantire un risparmio a tutti, ma non mancano alcune critiche. Innanzitutto è diventato ormai evidente che premia i redditi più alti e lascia le briciole ai redditi più bassi. Ma è soprattutto la combinazione di nuove aliquote ed assegno unico a rendere complicato per le famiglie italiane capire se andranno effettivamente a risparmiare o a perdere dal grande riassetto voluto dal Presidente del Consiglio. Molti dubbi sta suscitando il cosiddetto bonus Renzi. Il bonus Renzi è nato con il governo Renzi, ormai tanti anni fa. All’inizio valeva €80, ma poi è stato portato a €100 e ribattezzato bonus Irpef. Molti hanno anche cominciato a chiamarlo bonus €100.

Ecco per chi resta

Ma con la nuova riforma dell’Irpef il bonus Renzi resta oppure no? E per chi resta? In realtà tutto dipende dal reddito. Anche prima il bonus Renzi dipendeva dal reddito ma adesso i calcoli sono completamente diversi. Il bonus Irpef, come sarebbe più giusto chiamarlo vale €1200 all’anno ed è ora connesso direttamente agli scaglioni. Infatti l’aliquota fino ai €15.000 continuerà a beneficiare del bonus Renzi. La situazione più complessa riguarda l’aliquota tra i 15.000 e i €28.000. Per questa aliquota ci sono da fare un po’ di calcoli: infatti c’è da stabilire il rapporto tra le detrazioni e l’imposta lorda. Infatti se la somma delle detrazioni vale di più rispetto all’imposta lorda, allora il bonus Irpef ci sarà anche per questa fascia. Per quanto riguarda le fasce superiori invece il bonus Irpef non ci sarà.

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Ma un problema che molti stanno sollevando è quello relativo al rapporto con l’assegno unico.

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Non ci sono ancora delle simulazioni che possano aiutare le famiglie a capire se, in definitiva, nel loro specifico caso la sostituzione dell’importo precedentemente erogato dallo Stato con l’assegno unico sarà un vantaggio oppure no.

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