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Fisco: arrivano gli avvisi “bonari” delle Entrate. Termini ed errori da evitare

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Salvatore Dimaggio

Stanno arrivando a tanti italiani i cosiddetti avvisi bonari dell’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di uno strumento che le entrate amano molto e che stanno molto utilizzando nell’ultimo periodo. E’ la cosiddetta compliance. Vediamo di che si tratta. Sostanzialmente l’Agenzia delle Entrate invita il contribuente a verificare la sua dichiarazione dei redditi per un anno specifico. Al contribuente sono contestati alcuni errori ed inesattezze. A questo punto il contribuente ha due possibilità ed è meglio comprendere bene di cosa si tratti. Innanzitutto le lettere di compliance che stanno arrivando agli italiani in questo periodo riguardano in particolare l’anno 2017. Questo è importante da capire perché il fisco come di consueto esamina analiticamente anno per anno la situazione dei contribuenti italiani.

Pioggia di avvisi

Dunque le lettere di compliance che stanno arrivando in questo periodo (e sono veramente tante) riguarderanno questa andata in particolare. Come dicevamo il contribuente ha due possibilità. La prima è quella di accettare i rilievi dell’agenzia delle entrate e mettersi in regola con il ravvedimento operoso. Il ravvedimento operoso è uno strumento facile ed economico per rimettere in ordine la propria posizione e dunque la maggior parte dei contribuenti farà così. Il ravvedimento operoso implica che il contribuente paghi il dovuto in tempi brevi ma con un aggravio minimo dal punto di vista economico. Insomma una via veloce e preferenziale. D’altra parte però è previsto anche che il contribuente possa non essere d’accordo con i rilievi del fisco e che desideri pertanto far valere le sue ragioni.

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Anche questa è una via praticamente percorribile.

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L’Agenzia delle Entrate punta fortemente sulla compliance perché la ritiene uno strumento in grado di garantire un gettito facile e rapido.

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