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Fondo perduto amaro: c’è chi si pente di averlo chiesto, ora arriva il Fisco

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Salvatore Dimaggio

L’Agenzia delle Entrate fa partire verifiche a raffica e i titolari di partita IVA non ne possono più e pensano a chiuderla.

Le partite IVA continuano ad essere tartassate e soprattutto le partite IVA povere stanno in massa pensando alla chiusura. Adesso arriva questa nuova gelata dall’agenzia delle entrate. Obbligo di fatturazione elettronica anche ai forfettari committenti sempre più inguaiati dall’inflazione che non pagano. Le partite IVA non ne possono davvero più. Ma da Telefisco arriva una notizia che fa cascare le braccia a chi ha chiesto i famosi contributi a fondo perduto. I contributi a fondo perduto erogati nel 2021 puzzano di bruciato e l’agenzia vuole investigare a fondo. Il governo dà i contributi a fondo perduto, ma poi si spaventa per le eventuali frodi e passa ai raggi x anche tutte quelle partite IVA che a stento riescono ad arrivare a fine mese, ma che finiscono nel mirino per colpa dei furbetti. I contributi a fondo perduto sono andati a chi ha avuto un calo di fatturato e il contributo perequativo è stato sulla stessa linea d’onda.

Controlli a raffica dalle Entrate

Ma proprio durante Telefisco del 27 gennaio, l’appuntamento fisso dell’Agenzia delle Entrate, il direttore ha comunicato questi controlli a tappeto sulle partite IVA. Quindi è stato proprio il direttore Ruffini in persona a chiarire che tutte quelle partite IVA che abbiano beneficiato del contributo a fondo perduto ora saranno passate al setaccio. Il sospetto è che molti abbiano chiesto gli aiuti statali senza rientrare effettivamente nei benefici. Per chi l’abbia fatto ciò, oltre ovviamente alla restituzione è prevista anche la sanzione. Vari parametri saranno utilizzati dal fisco per capire la differenza tra chi abbia chiesto lecitamente l’aiuto pubblico e chi no. Ma sotto la lente passeranno in tanti.

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Il fisco quest’anno è particolarmente duro e molti si lamentano che il Governo sembri non capire la difficoltà di famiglie ed imprese.

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Tanti hanno paura di dover chiudere e sperano nell’arrivo del reddito di base.

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