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Controlli fiscali: questi sbagli su ISEE e conto corrente non la fanno franca

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Salvatore Dimaggio

Cambiano di tanto i controlli sui conti correnti a partire da adesso anche perché il Fisco può incrociare molti dati diversi.

Ecco quali sono i campanelli d’allarme che faranno insospettire Finanza ed Agenzia delle Entrate.

Il Governo vuole fare cassa e farà questo con accertamenti molto penetranti. Il fisco da ora in poi userà appositi algoritmi basati sull’intelligenza artificiale per incrociare conto corrente, carta di credito ed ISEE. Tutto ciò che non coincide tra queste tre fonti di dati farà partire immediatamente degli accertamenti. Vediamo come. Sono emerse numerose indiscrezioni su come si muoverà il fisco per coprire le discrepanze tra ciò che dichiarano gli italiani e ciò che davvero guadagnano o possiedono. Gli algoritmi del fisco creeranno due dataset, si tratta di due grosse liste di nomi che il fisco terrà d’occhio con particolare attenzione.

Le due liste: Analisi e Controllo

La prima lista si chiama “analisi” e chi ci finisce dentro sarà monitorato perché considerato a rischio evasione. Chi è in questa lista evidentemente ha posto in essere dei comportamenti che per gli algoritmi sono sospetti. La seconda lista si chiamerà “controllo” e per chi finisce in questo dataset le cose sono decisamente più gravi, visto che il fisco lo considera ad alto rischio e farà partire direttamente degli accertamenti. Tra l’altro questi dataset saranno conservati addirittura per 10 anni e chi finisce in queste liste sicuramente sarà passato al setaccio con particolare attenzione. Strumento principe per scovare gli evasori diventa proprio quel famoso modello Isee che tantissime famiglie italiane hanno diligentemente compilato.

Attenzione al modello ISEE

Il modello Isee incrociato con i conti ed i movimenti della carta di credito può far saltare subito la mosca al naso all’Agenzia delle Entrate perché le incongruenze diventano subito evidenti. Il cosiddetto risparmiometro è un altro elemento strategico per l’agenzia poiché monitorare momento per momento l’andamento dei vari conti e i movimenti che si fanno su di essi può offrire al fisco praticamente in tempo reale lo spaccato di ciò che non torna tra quanto si dichiara e quanto effettivamente si movimenta.

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Vediamo i comportamenti che fanno scattare l’attenzione delle Entrate. Picchi di spesa improvvisi o al contrario lunghi periodi senza prelevare. Movimentazioni continue e regolari che apparentemente non trovano conforto nei redditi. L’intelligenza artificiale è programmata per scoprire qualsiasi anomalia e spedire il nominativo nel dataset.

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