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Bonus edilizi: tetto a tre passaggi, solo a banche selezionate, tracciabilità

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Salvatore Dimaggio

Dovrebbe ripartire tutto il grande mondo dei cantieri legati ai bonus. Regole tutte nuove, ma non tutti sono convinti.

Questo è il desiderio del Governo che dopo la terribile stretta sulla cessione dei crediti ha deciso di cambiare rotta per evitare il fermarsi del bonus casa. Il mondo dell’edilizia era entrato in uno stato di forte apprensione quando il Governo aveva annunciato la stretta sulla cessione dei crediti.

Il Governo era apparso molto duro: 4 miliardi e mezzo di frodi sembravano giustificare il divieto delle cessioni multiple. Ma questo stop non è durato molto. Il mondo dell’edilizia, ma anche tante e fazioni politiche hanno duramente protestato contro il divieto della cessione multipla e così il Governo è tornato sui suoi passi. La nuova normativa fa tornare il concetto della cessione multipla ma con paletti molto stringenti che come vedremo non convincono tutti.

Le nuove regole

Dunque ritornano le cessioni multiple, ma comunque sia con un tetto massimo di 3. Inoltre le cessioni dopo la prima potranno essere fatte soltanto nei confronti di banche selezionate e tra l’altro anche operanti sotto il diretto controllo di Banca d’Italia. Ma oltre a questi limiti ve ne sono degli altri. Un codice identificativo infatti dovrà accompagnare il credito lungo tutte le sue cessioni. Questo farà si che il credito sia sempre tracciabile ed identificabile. Ma questo codice identificativo detto anche il bollino, impedirà anche al credito di essere frazionato in più parti.

Tracciabilità e norme severe

Sono tutte norme che mirano a rendere il credito sempre identificabile e soprattutto a poter in ogni momento risalire alla documentazione completa che ha giustificato quella sessione. Ma le regole che fanno più discutere sono quelle relative alla responsabilità del tecnico che fa l’asseverazione dei costi. Infatti il tecnico se sbaglia nell’asseverazione, rischia una multa tra i 50 mila e i €100.000 e la detenzione fino a 5 anni. Se queste misure sono previste per l’errore, in caso di dolo saranno anche rafforzate.

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Non sono pochi infatti coloro i quali nel mondo dell’edilizia pensano che queste nuove norme siano troppo stringenti e che ben difficilmente faranno ripartire i bonus casa così come li conoscevamo. E’ soprattutto la durezza nei confronti dei tecnici e la difficoltà nella circolazione dei crediti che spingono molti esperti a dubitare che l’industria dei cantieri legati al bonus possa tornare ai volumi di prima.

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