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Reddito di base: “libertà” la parola fine alla piaga delle donne senza reddito

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Salvatore Dimaggio

L’otto marzo può essere una data importante per riflettere fuori dalle facili convenzioni e dei luoghi comuni.

Purtroppo i numeri riguardo l’indipendenza economica della donna in Italia sono piuttosto amari. Il numero delle donne disoccupate o precarie in Italia è altissimo. Molte donne inoltre devono fare ancora oggi la durissima scelta tra figli e lavoro e rimangono pertanto senza un reddito e con grosse difficoltà per raggiungere la pensione.

Una situazione pesante che il covid e l’attuale crisi economica legata all’inflazione rendono ancora più drammatica. Molte associazioni a tutela della donna si battono da tempo perché il durissimo lavoro della casalinga sia riconosciuto come tale e adeguatamente pagato dallo Stato ma fino ad oggi non si è ottenuto nulla. Ma una vera rivoluzione in questo senso ed è davvero il caso di chiamarla così, può essere il reddito di base universale che potrebbe arrivare forse addirittura quest’anno dall’Europa.

Potrebbe arrivare già quest’anno

Infatti proprio per prevenire la piaga di tante sacche della società nelle quali il lavoro è troppo poco o troppo povero si sta pensando di garantire un reddito di base minimo a tutti. Dovrebbe essere erogato ad ogni singolo cittadino a prescindere dal sesso e addirittura anche ai bambini. Vari esperimenti sono partiti in altri paesi d’Europa e la speranza è che ne parta presto uno pilota anche qui da noi in Italia.

Reddito di base: una rivoluzione da divulgare

Infatti sono tantissimi gli italiani che stanno chiedendo il reddito di base, ma vediamo con quali tempi questo prezioso strumento contro la povertà e la discriminazione può effettivamente entrare in funzione. Cercando su Google si può facilmente trovare il referendum on-line indetto presso l’Unione Europea. Se entro giugno questo referendum on-line raggiungerà il milione di firme, il Parlamento Europeo prenderà in carico la questione e potrebbe trasformare il reddito di base in una realtà per tutti i cittadini europei indistintamente.

Bisogna firmare il referendum online

Infatti il reddito di base è molto diverso da reddito di cittadinanza e non è legato all’ISEE neppure alla ricerca di un lavoro. Per le troppe donne italiane senza un reddito e senza una reale prospettiva di una pensione sarebbe una rivoluzione senza precedenti e speriamo davvero che possa trasformarsi in realtà. Ma attenzione: dipende da noi, vediamo perchè.

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Sebbene il referendum è attivo e chiunque può firmare online, la maggior parte degli italiani non ne è a conoscenza. Dunque è importante parlare a tutti di questa concreta possibilità di aiuto sociale che è solo ad una firma di distanza. Peccato sciupare la storica occasione di questo referendum.

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