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Pensioni: sorpresa con la nuova circolare n.38 INPS e qualche dubbio

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Salvatore Dimaggio

La circolare numero 38 del 8 marzo 2022 mette a fuoco una questione molto importante per i pensionati italiani.

In realtà la circolare numero 38 va a comporsi con le novità della legge di bilancio 2022. Il decreto legge numero 4 del 2019 aveva fatto debuttare una particolare uscita anticipata dal lavoro, era la famosa quota 100. L’ultima legge di bilancio ha determinato la fine della tanto amata quota 100 ed ha fatto debuttare la quota 102.

Il Governo in questo modo in un certo senso ha deciso di non decidere. Come noto il Governo vuole il ritorno alla legge Fornero, ma i sindacati si sono detti fortemente contrari e così l’esecutivo ha pensato bene di introdurre una quota 102 per guadagnare un anno di tempo prima della riforma più temuta. Dunque con la quota 102 la pensione può essere chiesta da coloro i quali abbiano 38 anni di contributi nella finestra temporale che va dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre dello stesso anno. Ma bisogna tenere presenti alcuni paletti. Infatti devono passare 3 mesi per i dipendenti nel privato e per i lavoratori autonomi. Al contrario devono trascorrere sei mesi per quanto riguarda i dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Ovviamente per quanto riguarda tutti quei lavoratori che abbiano i requisiti in ordine per il periodo 2019-2021, questi potranno richiedere comunque sia quota 100.

Quota 102

Ai fini di Quota 102 e quindi della relativa pensione anticipata si possono cumulare anche i periodi assicurativi sia versati che accreditati su AGO. Prima di continuare però è fondamentale ricordare che il vero nodo insoluto rimane quello del prossimo anno. Infatti quota 102 copre soltanto l’anno in corso e per il prossimo anno il forte rischio è quello di un ritorno alla Fornero. La crisi economica che stiamo sperimentando, alimentata dall’inflazione e dalla guerra in Ucraina crea una situazione paradossale.

La guerra rende tutto più complicato

Se da un lato spinge i sindacati a chiedere misure pensionistiche più forti per i pensionati in grado, dunque, di aiutarli nella congiuntura così sfavorevole, dall’altro rende la vita più difficile al governo. L’inflazione e la crisi economica, insomma rendono più dura la vita dei pensionati presenti e futuri ma anche quella del governo che ha più difficoltà a trovare risorse per evitare la Fornero.

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Insomma il rischio per il prossimo anno è quello di una bomba sociale. Ma già oggi con i rincari folli delle bollette e dell’energia, i pensionati non ce la fanno ad andare avanti. Una congiuntura drammatica ed imprevista che rende certamente più complessi i negoziati tra le parti sociali.

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