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Carburanti, una truffa: chi sta ingannando gli italiani

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Salvatore Dimaggio

Sulla benzina è allarme perché i costi ormai fuori controllo mettono in ginocchio famiglie ed imprese.

Ci sono parti d’Italia e dove si è arrivati ai 2,5 euro per litro ed economisti parlano ormai tranquillamente di €3 per litro. Benzinai e autotrasportatori minacciano lo sciopero e hanno già cominciato in alcune zone o in alcune fasce orarie. Per l’Italia il rischio di blocco è fortissimo e così persino il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani lancia un pesante allarme.

I grandi Player dell’energia non possono continuare a fare quello che vogliono. Il ministro ne parla Sky TG24 usando parole davvero pesantissime: definisce il caro carburante una truffa colossale ai danni delle imprese e dei cittadini. Insomma per il ministro la congiuntura globale c’entra solo fino a un certo punto. Quello che gli italiani stanno subendo è una vera e propria truffa. Il ministro ha spiegato che non c’è una reale motivazione economica o tecnica per giustificare rincari di questo genere e secondo lui i grandi padroni del mercato dell’energia ci stanno speculando ampiamente.

La questione delle accise

Ma non dobbiamo dimenticare che la polemica è anche contro il Governo stesso. Infatti molti ricordano come le accise, ovverosia tasse assurde ed anacronistiche pesino per quasi metà sul costo della benzina. Ma il ministro Cingolani continua ad andarci giù pesante accusando le scelte ambientaliste di chi ha ridotto la produzione di gas del quale l’Italia è ricca. Il costo che paghiamo per tutto questo è pesantissimo. L’Europa Infatti sta pagando circa un miliardo al giorno alla Russia per avere il suo gas.

Rispondere in modo duro

Secondo Cingolani bisogna al più presto trovare nuove linee di approvvigionamento e poi rapidamente far ripartire un programma di produzione energetica qui in Italia puntando sul gas ma anche sul nucleare. Ma se la via del nucleare è una via complicata per via del referendum che già c’è stato, sicuramente potenziare la produzione di gas è la via maestra per evitare che il paese si fermi del tutto come già molti economisti purtroppo prevedono.

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Ma vediamo cosa propone il Ministro. Basta libero mercato sfrenato. Ci vuole un tetto massimo ai prezzi. Un tetto oltre cui non si possa commerciare il carburante, onde evitare che guerre inflazione e quant’altro offrano la scusa per portare i prezzi a strangolare famiglie ed imprese.

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