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Caro benzina: la novità di Draghi stupisce tutti, rivoluzione dal Governo

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Salvatore Dimaggio

I costi della benzina sono ormai proibitivi per gli italiani e non sono soltanto le famiglie ad essere nei guai, ma anche le imprese e gli autotrasportatori minacciano di chiudere.

Un’autentica bomba sociale per il paese che rischia di fermare tutto. Gli economisti sottolineano come i rincari su diesel e benzina non siano l’unica mazzata per gli italiani e addirittura 4 milioni di famiglie non sono riuscite a febbraio a pagare le bollette.

Sembra proprio che il paese rischi seriamente di fermarsi e il danno maggiore come al solito sarà per i più poveri.

Una situazione drammatica

Mentre si parla con insistenza dell’introduzione del reddito di base universale europeo e milioni di Italiani lo attendono con ansia e hanno già fatto la richiesta sull’apposito sito la situazione dal punto di vista energetico è drammatica.

Il Governo è stato pressato da più parti perché intervenga in questa questione ed effettivamente si è mosso in una maniera assai incisiva. Il famoso bonus di €200 per i pendolari si è rivelato un flop perché ben poche aziende effettivamente lo hanno messo in piedi. Ma l’iniziativa del governo che forse potrebbe essere addirittura potenziata è che può risolvere la questione è il taglio delle accise.

Taglio delle accise oggi e domani

Infatti le accise sono delle mini tasse che arrivano a far costare la benzina ed il diesel in Italia veramente tantissimo. Con il taglio delle accise benzina e diesel sono scesi di €0,25. Sicuramente una boccata di ossigeno per famiglie ed imprese ma secondo molti non basta. Il governo potrebbe intervenire una seconda volta sulle accise per due motivi. Innanzitutto l’attuale taglio sulle accise vale soltanto fino alla fine di aprile dunque teoricamente a fine aprile i prezzi dovrebbero tornare quelli di mercato e la stangata sarebbe tremenda.

Un rinforzo del taglio delle accise

In secondo luogo i prezzi della benzina ma soprattutto del diesel minacciano di salire tanto e di conseguenza sempre più forze politiche e parti sociali premono sul Governo perché questi bonus o meglio questi tagli siano potenziati ed estesi nel tempo. L’esecutivo guidato da Mario Draghi certamente nelle prossime settimane rivelerà che cosa intende fare in merito, ma intanto per gli italiani la situazione è sempre più precaria. Caritas e Cgia di Mestre certificano come addirittura 11 milioni di Italiani siano a forte rischio povertà e molti economisti sottolineano come l’introduzione di un reddito di base minimo sia realmente urgente onde evitare una pericolosa disgregazione economica e sociale del Paese.

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