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Recessione in arrivo: stangata amara su pensioni, stipendi e povertà

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Salvatore Dimaggio

La recessione è ormai giudicata come estremamente probabile e per tanti italiani avrà un impatto devastante.

La recessione economica è ormai un fatto praticamente assodato e ben pochi la escludono.

Il problema maggiore per la nostra economia è la mancanza di salari minimi o di un reddito di base che possano impedire la strozzatura dei consumi.

Pensioni

La recessione può avere un impatto durissimo sulle pensioni degli italiani. Innanzitutto il potere d’acquisto si va abbassando sempre di più, dunque a parità di pensione percepita, ciò che ci si può comprare diventa sempre più scarso. Ma gli esperti del settore lanciano l’allarme sulla Fornero.

La temuta riforma delle pensioni appare sempre più orientata verso il ritorno della odiata legge Fornero. Infatti il Governo con la recessione vedrà il suo bilancio peggiorare ed avrà buon gioco a sostenere che non ci sono i fondi per riforme pensionistiche più umane e vicine al lavoratore. Insomma sulle pensioni si prepara questa doppia temuta stangata.

Stipendi, lavoro e risparmi

In realtà il vero rischio e che questa recessione si trasformi in stagflazione: cioè recessione con contemporanea inflazione. E’ lo scenario peggiore e molti lo temono. In un caso del genere sia gli stipendi che i risparmi verrebbero erosi in modo brutale. Il potere d’acquisto delle famiglie già oggi si è abbassato moltissimo e tante sono finiste sotto la soglia di povertà. Ma se dovesse arrivare la temuta recessione, tanto gli stipendi che i risparmi sarebbero attaccati con maggiore durezza. Che fare? Gli italiani sono in apprensione anche perchè il nostro paese è clamorosamente privo di aiuti sociali per chi si trovi in difficoltà. In Italia non c’è il salario minimo e l’unico sussidio contro la povertà, il reddito di cittadinanza, in realtà non riesce ad essere percepito dalla maggioranza dei veri poveri.

Una stangata che può far esplodere la disoccupazione

In recessione, tante aziende chiuderebbero e la disoccupazione si impennerebbe. Gli economisti parlano di numeri spaventosi, ma già oggi questi numeri si stanno impennando. Infatti anche se non siamo in recessione, la semplice forte inflazione sta già portando alla chiusura tante aziende ed altrettante minacciano di farlo presto. Una batosta collettiva insomma, che spinge i sindacati a chiedere con forza una patrimoniale per evitare il collasso della parte più povera del paese che ormai è maggioritaria.

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