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Non solo Ucraina: le tante minacce che possono far crollare l’economia mondiale

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Salvatore Dimaggio

L’Ucraina sta monopolizzando l’attenzione internazionale.

Effettivamente si tratta di una grave tragedia umanitaria ed anche di un dramma collettivo per tutto il pianeta.

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Infatti il rischio concreto è che ci sia una vera e propria escalation e che la guerra si allarghi oltre i confini dell’Ucraina.

Le tante minacce all’economia mondiale

Ma la guerra in Ucraina è anche un grave problema dal punto di vista economico e l’impatto economico di questa guerra è davvero planetario.

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Le economie di tutti i paesi del mondo stanno pesantemente risentendo le ricadute di questo grave conflitto e le conseguenze sono pesanti. Eppure non è soltanto la guerra in Ucraina ad impensierire gli analisti e tanti prevedono dei veri e propri crolli forse già quest’estate. Vediamo che cosa porta tanti noti analisi internazionali ad essere estremamente catastrofisti. Innanzitutto l’inflazione è altissima e gli strumenti messi in campo fino ad oggi per arginarla non hanno sortito nessun effetto. L’inflazione altissima mette in difficoltà le famiglie e le imprese e infatti produrre diventa sempre più difficile e sempre più costoso.

Inflazione e carestia globale

Ma un’altra grave minaccia per l’economia mondiale è quella della crisi alimentare. Allevare bestiame e coltivare diventa sempre più difficile a causa del rincaro delle materie prime alimentari ma anche a causa dei cambiamenti climatici. Di conseguenza il cibo diventa sempre più caro e si stima che 53 paesi siano già concretamente a rischio fame. La carestia globale può portare a migrazioni di massa senza precedenti eppure il maggior rischio per le borse e per l’economia reale proviene da un’altra fonte.

Lo scoppio della bolla

Infatti le banche centrali per cercare di arginare l’inflazione hanno iniziato un percorso di aumento dei tassi. L’aumento dei tassi effettivamente può forse abbassare la grave spirale inflazionistica ma rischia di mandare in recessione l’economia mondiale. Questo perché alzando i tassi delle banche centrali l’inflazione diminuisce ma per le borse e per l’economia reale diventa più difficile produrre. Inoltre l’aumento dei tassi potrebbe portare anche ad un crack immobiliare come quello del 2008 perché mette in difficoltà il mercato dei mutui. Ma il timore maggiore è quello che la borsa degli Stati Uniti sia in bolla e che l’aumento dei tassi possa far scoppiare una bolla ormai diventato troppo grande. Se davvero la borsa USA fosse in una colossale bolla come molti temono (ma non tutti sono d’accordo) lo scoppio potrebbe essere tremendo.

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