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Boom di poveri in Italia e si chiede il Reddito di Base Universale

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Salvatore Dimaggio

La situazione della povertà in Italia è esplosiva.

Addirittura una famiglia su 12 è in povertà assoluta e si stima che i cittadini in condizioni di povertà abbiano superato i 10 milioni.

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Una situazione chiaramente insostenibile che purtroppo la politica non affronta e i media snobbano.

Media e politica non se ne occupano

I media italiani sono abituati a non parlare sistematicamente mai di povertà.

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Eppure secondo molti osservatori è proprio la povertà in Italia a rappresentare una vera e propria bomba orologeria. Il Covid, l’inflazione e la guerra hanno fatto esplodere il numero delle persone in povertà assoluta. Un segnale forte viene proprio dalla recente raccolta di firme europea sul reddito di base universale. L’Italia è stata proprio il paese europeo a chiedere con più forza l’introduzione di questa misura. Infatti nella raccolta di firme europee proprio le firme raccolte dall’Italia erano quelle più significative.

Una situazione insostenibile

Non sorprende neppure che siano sorti in tutta Italia gruppi di attivisti che promuovono l’idea del reddito di base universale. Ovviamente non è semplice introdurre una misura del genere ma tanti progetti pilota stanno partendo in tutta Europa. Il problema è che l’Italia attualmente è sprovvista di una vera e propria strumentazione sociale in grado di contrastare il fenomeno della povertà. L’unico strumento contro la povertà è il reddito di cittadinanza ma milioni di veri poveri non riescono ad accedervi e comunque oggi sta venendo sistematicamente ridotto e depotenziato.

Tanti chiedono il Reddito di Base

Dunque la condizione della povertà è sempre più drammatica in Italia e con l’arrivo della recessione la situazione potrebbe precipitare. Caritas, CGIA di Mestre e tante altre istituzioni ed associazioni da tempo lanciano questo pesantissimo allarme, ma restano sempre e comunque inascoltate. Il fatto è che i poveri non votano e non leggono i giornali e quindi alla politica e ai media non interessano. Ma se un giorno dovessero stancarsi di questa situazione e la rabbia sociale dovesse esplodere ci si renderebbe presto conto che sarebbe stato meglio affrontare il problema quando era ancora gestibile.

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