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Partite IVA povere: una sacca pericolosa di povertà della quale nessuno si occupa

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Salvatore Dimaggio

La povertà in Italia è cresciuta in una maniera spaventosa.

La Caritas sottolinea che mai in Italia ci sono stati i poveri che ci sono nell’ultimo periodo.

ANSA

Attualmente l’inflazione e l’aumento dei costi energetici hanno fatto letteralmente esplodere il numero dei poveri.

Nessuno si occupa del dramma delle partite IVA povere

Il dramma della povertà in Italia ha tante facce. Innanzitutto i partiti politici italiani non rappresentano i poveri.

Pixabay

Non rappresentano i loro bisogni e le loro istanze e parlano di questioni astratte che sostanzialmente interessano unicamente agli imprenditori e alla borghesia. Ma i poveri in Italia sono sempre di più e molto spesso si tratta di lavoratori poveri. In Italia infatti ci sono tanti lavoratori poveri e precari che poi fanno la coda alla Caritas per poter mangiare. Ma ci sono anche tante partite IVA povere che non riescono ad andare avanti e hanno bisogno degli aiuti dei familiari e alle volte anche del cibo della Caritas per poter riuscire ad andare avanti.

Lavoro sempre più povero e la tensione sociale aumenta

Il lavoro povero così come le partite IVA povere sono lo specchio del liberismo economico che ha dominato in Italia negli ultimi anni. Sostanzialmente il lavoratore è diventato completamente privo di qualsiasi tipo di diritto e ovviamente non c’è nemmeno il salario minimo. Ma il dramma delle partite IVA povere così come quello dei lavoratori poveri è un vero e proprio allarme sociale che proprio con la stangata delle bollette potrebbe far esplodere e trasformare in rabbia difficile da gestire. Giorgia Meloni con grande durezza ha promesso di eliminare il reddito di cittadinanza. Ma molti sostengono che questa misura sia impossibile da eliminare. Infatti proprio in una situazione così drammatica, eliminare l’unico sostegno che esiste contro la povertà potrebbe essere qualcosa di concretamente non praticabile.

Smantellamento dello stato sociale

Il dramma della povertà continua ad essere completamente ignorato da una classe politica che continua l’opera disumana dello smantellamento neoliberista dello stato sociale. I poveri in Italia sono stati convinti da decenni di propaganda di essere i colpevoli della loro povertà e non le vittime di un sistema completamente malato. Ma l’emergenza sociale sta superando il livello di guardia ed è inverosimile pensare che non inizino prima o poi delle giuste rivendicazioni sociali. Una partita IVA che guadagna 20.000 euro in un anno ha un reddito netto in tasca di 14.000 euro. Tasse e contributi le portano via tutto per una pensione che non vedrà mai.

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