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Pensione a 62 anni: Quota 100 bis, pochissimi contributi, novità clamorosa Meloni 2023, che gioia

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Salvatore Dimaggio

Arriva una novità veramente clamorosa per quello che riguarda le pensioni e stiamo parlando di quota 100 bis.

Vediamo che cosa cambia con la profonda riforma del governo Meloni. Come sappiamo la riforma del governo Meloni è veramente importantissima.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Pasquale Tridico, Presidente dell’INPS. Foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Infatti in teoria in Italia per andare in pensione servono 67 anni di età e 20 anni di contributi. Ma attualmente ci sono ben tre modalità comode per andare in pensione che però scadono tutte alla fine del 2022.

La novità di quota 100 bis

Quindi la riforma del governo Meloni ha un duplice scopo.

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Da un lato dare una prosecuzione a queste modalità di uscita comoda dal lavoro (non tutte) ma soprattutto evitare il ritorno della legge Fornero. Infatti il ritorno della legge Fornero teoricamente sarebbe automatico se non ci fosse la riforma delle pensioni. Ma vediamo la pensione a 62 anni con quota 100 bis nel 2023. Vediamo come funziona. La quota 100 bis è una clamorosa novità per quanto riguarda le pensioni. Perché parliamo di un canale di uscita più flessibile per andare in quiescenza anticipata. Il vantaggio di quota 100 bis è che si va in pensione prima ma il taglio sull’assegno pensionistico non è così forte.

Come funziona Quota 100 bis

Quindi quota 100 bis al momento appare la migliore opzione sul tavolo per le pensioni del 2023, ma vediamo come funziona. La premier Giorgia Meloni ha la necessità di approvare una quota 100 bis che consente di andare in pensione a 62 anni e con pochi anni di contributi. Sicuramente questo farebbe felici i tanti elettori che l’hanno votata proprio perché sistemasse la questione delle pensioni che il governo Draghi aveva “messo in pausa”. Infatti quando c’era la quota 100, tanti lavoratori sono andati in pensione a 62 anni utilizzando un montante contributivo minimo di 38 anni. Addirittura la nuova quota 100 bis prevederebbe i 61 anni di età per andare in pensione ma richiederebbe anche 39 anni di contributi al posto di 38.

Ecco i vantaggi e cosa sapere

Quindi in sostanza chi ha più di 60 anni potrebbe pensionarsi nel 2023 anche con 35 anni di contributi. Quindi se questa misura tanto attesa non dovesse passare rimane l’età dei 67 anni che però per molti italiani è veramente troppo alta. Infatti andare in pensione a 67 anni per alcune categorie di lavoratori è davvero troppo. Ma poi bisogna considerare anche la storia individuale del lavoratore. Ma questa opzione della quota 100 bis appare molto valida e c’è chi parla anche della possibilità di uscire a 63 anni ma con 37 anni di versamenti. Vedremo che cosa farà effettivamente il governo Meloni in merito a questa opzione che però oggi sembra molto calda e molto probabile.

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