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Perché la guerra in Ucraina non spaventa più le borse mondiali

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Salvatore Dimaggio

Quando è scoppiata la guerra in Ucraina la tensione in borsa si è fatta sentire.

Infatti proprio al momento dello scoppio della guerra il nervosismo sulle borse mondiali era veramente forte.

ANSA

Un nervosismo che è durato per tanto tempo anche perché lo scoppio della guerra ha comportato anche una forte fiammata dei prezzi energetici.

Cosa succede oggi sulle borse

Ma paradossalmente proprio oggi che i prezzi energetici sono arrivati ai massimi, le borse non sembrano più spaventate dalla guerra in Ucraina.

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Vediamo le ragioni di questo apparente paradosso. Una prima ragione è di natura psicologica. La guerra in Ucraina non fa più notizia. Se inizialmente la guerra in Ucraina aveva monopolizzato le notizie dei media di tutto il mondo, oggi della guerra in Ucraina si parla pochissimo e quindi anche il suo impatto psicologico è andato diminuendo. Ma c’è anche un altro aspetto molto importante. La guerra in Ucraina è sicuramente un grande allarme per le borse mondiali ma un altro grande allarme è anche l’aumento dei tassi da parte delle banche centrali.

Il ruolo fondamentale delle banche centrali

Infatti l’aumento dei tassi delle banche centrali può essere un grosso problema per la borsa. Tuttavia molti analisti sostengono che i trader sono assolutamente convinti che se la borsa dovesse iniziare a crollare, magari per uno scoppio della bolla sui mutui, le banche centrali cambierebbero immediatamente la loro rotta. Infatti secondo tanti analisti, se le banche centrali dovessero rendersi conto che la borsa è in procinto di crollare comincerebbero nuovamente ad abbassare i tassi. Quindi l’idea che molti esperti hanno è che le banche centrali hanno l’esigenza sicuramente di ridurre l’inflazione e quindi di aumentare i tassi ma poste di fronte ad un vero e proprio crollo delle borse comincerebbero a disinteressarsi del fenomeno dell’inflazione e tornerebbero ad abbassare i tassi.

Eppure i dubbi sono tanti e le certezze di oggi potrebbero essere smentite

Quindi è proprio la consapevolezza del possibile paracadute offerto dalle banche centrali che permette alle borse di disinteressarsi della cura gravissima guerra in Ucraina. Dunque le borse si sentono protette dalle banche centrali ma non tutti sono convinti che effettivamente le banche centrali sarebbero disposte a far scendere i tassi lasciando completamente fuori controllo l’inflazione. Insomma le banche centrali di fronte ad una borsa che crolla e ad un’inflazione folle come reagirebbero? Nessuno lo sa davvero e quelle che si fanno oggi sono solo ipotesi.

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