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Ansia e depressione: arrivano tanti soldi con l’indennità di malattia, chiedili immediatamente

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Bruno Galvan

La depressione viene inquadrata come indennità di lavoro. Vediamo come si può ricevere tale agevolazione

Gli italiani sono un popolo di depressi. Secondo lo Studio Mondiale della Sanità i casi di persone con problemi d’ansia e depressione sono purtroppo in costante aumento. Numeri alla mano sono 2 milioni i casi in Italia di quella che viene definita la malattia del secolo. Nel mondo sono invece 300 milioni le persone affette da disturbi psichici.

Stress e ansia: novità in busta paga per il lavoratore (I love trading)

L’ OMS parla di un rischio di sviluppare un episodio depressivo nell’arco della vita di circa il 15% e valuta inoltre che, su circa un milione di suicidi registrati annualmente a livello globale, circa il 60% trovi origine proprio in un disturbo depressivo. A dare un impulso è stata anche la pandemia che ha costretto a non avere praticamente socialità. Lo smart working introdotto nel periodo Covid ha aumentato i casi di depressione e stress.

Quali sono i sintomi della depressione

Al di là dei problemi derivati dal nucleo familiare il posto di lavoro rappresenta il luogo in cui maggiormente si sviluppano ansia e depressione. I ritmi accentuati, le pressioni del capo ed il contatto con il pubblico comportano ad accentuare la malattia del secolo. Tra i sintomi più comuni per capire se siamo davvero depressi troviamo:  incremento dei livelli di ansia, ridotta capacità nel prendere decisioni, senso di noia per le proprie mansioni, mancanza di motivazione, senso di inadeguatezza e inutilità, umore nero e tristezza permanente, aumento delle assenze dall’ufficio.

Nel 2022 i casi accertati di depressione sono tra i 5-6 milioni in Italia. Questa patologia ha un costo anche per le casse dello Stato.  Il costo sociale della depressione,  inteso come  ore lavorative annue perse  a causa del  suddetto  disturbo, è in Italia  di circa 4 miliardi di euro all’anno. In tal senso grazie l’ordinanza n. 29611 dell’11 ottobre 2022 la Corte di cassazione ha stabilito che ai lavoratori dipendenti spetta l’indennità di malattia professionale anche quando questi soffrono di ansia e depressione proprio a causa del loro impiego. Sarà l’INAIL ad occuparsi di erogare l’indennità di malattia nei seguenti modi:

  • al lavoratore arriverà il 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno;

  • aumenterà al 75% della retribuzione media giornaliera a partire dal 91° giorno e fino alla guarigione clinica.

    Le cause dello stress a lavoro (Foto i Love Trading)

Il legame tra lavoro e depressione

La tutela del lavoratore rappresenta uno dei principi cardine dei sindacati di categoria. Tuttavia capita spesso di vedere dipendenti costretti a lavorare, magari a nero e sotto minaccia di licenziamento, molte ore di lavoro accumulando stress che poi scaricato a casa con litigi in famiglia. In altre parti d’Europa è stata sperimentata la settimana corta, il risultato è stato sorprendente. Le aziende hanno ridotto l’orario lavorativo rimanendo immutato lo stipendio. La risposta è stata incredibile: la produttività è aumentata e sono diminuiti i casi di depressione ed ansie maturate a causa dello stress sul posto di lavoro. Tra i Paesi che adottano la settimana corta avendo produttività elevata ci sono Olanda, Danimarca, Inghilterra e Islanda. Il benessere mentale del lavoratore è il segreto principale per avere un rendimento elevato a lavoro. Questa concezione sembra però non trovare fondamenta in Italia dove vige la precarietà contrattuale, paghe al di sotto dei contratti nazionali e condizioni di lavoro disumane.

 

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