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Assegno Unico: INPS rivuole indietro 210€ ecco come le richiede

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Salvatore Dimaggio

L’INPS richiede indietro questa cifra sull’Assegno Unico. La delusione è tanta, ma vediamo come dovrai restituire la somma.

L’assegno unico è un bell’aiuto per le famiglie ma in alcuni casi proprio questo sostegno per le famiglie viene richiesto indietro dall’INPS ed è importante capire cosa sta succedendo.

Pasquale Tridico
assegno unico (I Love Trading)

L’assegno unico universale è stata una novità introdotta dal governo di Mario Draghi. Infatti il governo di Mario Draghi proprio nel 2022 ha introdotto l’assegno unico universale come una cifra fissa che tutte le famiglie con i figli devono percepire ogni mese.

Come funziona e perchè l’INPS lo richiede indietro

È importante tenere presente che l’assegno unico universale è erogato in proporzione al numero dei figli ma è erogato anche in relazione all’isee del nucleo familiare. Quindi proprio la famiglia che abbia un ISEE più basso riceverà una cifra più elevata mentre una famiglia che abbia un ISEE alto percepirà soltanto 50€ per ogni figlio.

Tuttavia proprio per creare l’assegno unico universale, il governo Draghi ha cancellato tanti bonus che c’erano prima e quindi se per alcune famiglie l’arrivo dell’assegno unico è stato un vantaggio per altre è stato uno svantaggio. Tra l’altro quest’anno il governo Meloni ha deciso un aumento dell’assegno unico ma solo per pochissime famiglie. Ma vediamo chi rischia di dover rimborsare 210 euro percepiti indebitamente all’INPS proprio a titolo di assegno unico universale.

L’INPS chiede i soldi indietro per un cavillo piuttosto discutibile

In questo periodo l’INPS attraverso una serie di comunicazioni ha fatto sapere che sta verificando le cifre indebitamente percepite l’anno scorso. Infatti bisogna ricordare che l’assegno unico universale viene percepito dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Ma cerchiamo di capire chi rischia di dover restituire 210 per un indebita percezione da parte dell’INPS.

A partire da gennaio 2023 c’è stato un aumento del 50% per le famiglie che abbiano i figli di età inferiore a un anno e per tutte quelle famiglie con tre o più figli a carico che abbiano i figli tra uno e tre anni, tutto questo però fino al limite ISEE di €40.000.

La questione del singolo genitore: invece di essere aiutato viene penalizzato

Inoltre l’aumento del 50% c’è anche per le famiglie con quattro o più figli a carico e c’è anche la maggiorazione per la disabilità. In sostanza i nuclei familiari con un solo genitore potrebbero essere chiamati e restituire €30 per 7 mensilità. Infatti la maggiorazione per la madre minore di 21 anni oppure per le famiglie numerose oppure per i figli con disabilità arriva soltanto quando entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro.

Restituzione assegno unico
Restituzione assegno unico / I Love Trading

Quindi possono essere proprio quelle famiglie con un solo genitore che potrebbero essere richiamate a restituire la maggiorazione di €30 per 7 mensilità proprio perché la normativa prevede che le maggiorazioni vadano soltanto alle famiglie con due genitori che lavorano. Si tratta di un cavillo molto discutibile eppure l’INPS sta in tanti casi richiedendo proprio questa cifra.

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