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Lavoro non pagato: quando a scandalizzare è lo Stato

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Sebastiano Spinelli

Lo Stato ha proposto un lavoro molto duro, ma senza un vero e proprio compenso. Che cosa è successo nello specifico?

Nelle varie piattaforme in cui si propone un’offerta di lavoro, al di là di ciò che si potrebbe pensare, capita che alcuni annunci siano assurdi o completamente falsi. Bisogna stare alla larga da queste situazioni, anche perché se venissimo coinvolti potremmo ritrovarci con l’affrontare dei guai piuttosto seri. Onde evitare di essere protagonisti di vicende difficili da trattare, il suggerimento migliore da dare in questi casi è di fare molta attenzione.

Offerta di lavoro non pagata dallo Stato
Una proposta del genere è assurda – Ilovetrading.it

Ma questo tipo di circostanza si complica ulteriormente nel momento in cui è proprio il Ministero dell’Università a commettere l’errore, portando tutti noi a dubitare del nostro stesso governo. In particolar modo è successo con un avviso pubblicato di recente, in cui si affermava di ricercare 15 esperti ad alta specializzazione da impiegare a tempo pieno per 18 mesi, con precisione per delle attività di analisi, studio e ricerca.

Il problema? Non era riportato nessun tipo di stipendio. La lotta contro lo sfruttamento in nero e i contratti di lavoro pessimi dovrebbe essere affrontato a pieno titolo in casi come quello che abbiamo appena esposto, ma la questione viene meno se la problematica parte esattamente dalla base della miglior difesa in Italia, ossia il Ministero dell’Università.

Offerta di lavoro senza compenso da parte del Ministero dell’Università: che sia stata una svista?

Per quanto possa essere un controsenso è successo davvero, che l’università offrisse un posto di lavoro senza specificare il compenso. C’è da chiedersi se fosse voluto o meno: le indagini sul caso si aprono ufficialmente.

Offerta di lavoro non pagata dallo Stato
Avevate mai sentito una storia come questa? – Ilovetrading.it

Secondo lo stesso Ministero dell’Università, no, anche perché ha ritirato l’offerta di lavoro sostenendo che si trattasse di un banale errore tecnico. Tuttavia la Ministra Anna Maria Bernini, non convinta di questa situazione, ha appositamente avviato un’analisi interna per comprendere in che modo sia successa questa situazione e se per davvero si fosse trattato di uno sbaglio informatico non volontario: è tutto da vedere.

Sino ad allora non riceveremo ulteriori aggiornamenti sulla questione probabilmente, ma c’è da chiedersi se sarà l’ultima volta in cui vedremo circostanze simili oppure se sia soltanto l’inizio, anche perché non è rassicurante. Sta di fatto che le indagini sono state avviate e che ci sarà soltanto da attendere gli esiti di questi interventi, nonostante qualcuno stia già pensando che ci vorrà più tempo del dovuto.

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