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Stipendi: tanti sono sbagliati: ecco come controllare la busta paga in modo facile

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Paolo Pontremolesi

Ogni mese i lavoratori italiani ricevono la busta paga e si perdono tra le mille voci che la compongono. Ecco alcune indicazioni per orientarsi meglio e capire come funziona il nostro stipendio. 

Le informazioni fiscali e contributive presenti nelle buste paga non sono sempre facili da interpretare e capire. Questo può causare confusione e incertezza riguardo al proprio stipendio e alle imposte che si devono pagare.

Capire meglio lo stipendio
Confuso dalle mille voce della busta paga? Ecco qualche consiglio! (Ilovetrading.it)

È quindi importante avere a disposizione le conoscenze e le competenze necessarie per comprendere i dati e le voci presenti nel documento del datore di lavoro. Solo in questo modo si può avere un’idea chiara e precisa della propria situazione finanziaria.

Ho ricevuto un bonifico di importo più basso rispetto allo stipendio

Partiamo da questa domanda, molto comune tra i lavoratori: perché il netto a pagare, ovvero la somma che il dipendente riceve effettivamente sul proprio conto bancario ogni mese, è inferiore rispetto allo stipendio lordo indicato sulla busta paga? Perché sullo stipendio indicato in busta paga vengono applicate le detrazioni fiscali e previdenziali previste dalla legge.

Le detrazioni includono le imposte sul reddito (Irpef), i contributi previdenziali a carico del lavoratore e altre eventuali tasse o trattenute previste dal contratto di lavoro o dalla legge. In generale, le detrazioni dipendono dal reddito e dalle specifiche circostanze personali del lavoratore, come il numero di figli a carico o le eventuali spese sanitarie sostenute. Per questo motivo, il netto a pagare può variare da persona a persona, anche se lo stipendio lordo è lo stesso.

Vediamo ora passo dopo passo le sezioni della busta paga.

La struttura della busta paga

Ecco i principali elementi presenti sulla busta paga e come leggerli:

  1. Dati anagrafici del lavoratore: il nome, il cognome e il codice fiscale del dipendente.
  2. Informazioni sull’azienda: nome dell’azienda, indirizzo, codice fiscale dell’azienda e della sede in cui lavora il dipendente.
  3. Elementi della retribuzione: tra cui lo stipendio base, le eventuali indennità, i bonus, le tredicesime e le quattordicesime.
  4. Elementi di trattenuta: sulla busta paga sono indicati gli elementi che vengono trattenuti dal datore di lavoro, tra cui i contributi previdenziali, l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e le eventuali ritenute per il pagamento di prestiti o di altre spese.
  5. Detrazioni e crediti d’imposta: sulla busta paga sono indicate le detrazioni a cui il lavoratore ha diritto in base alla propria situazione personale e familiare, come ad esempio le detrazioni per carichi di famiglia. Inoltre, possono essere indicati anche eventuali crediti d’imposta a cui il lavoratore ha diritto.
Confusione di fronte alla busta paga
Stanco di leggere la busta paga e non capire nulla? Ecco alcuni consigli (Ilovetrading.it)

Ogni azienda ha la propria struttura ma per semplicità possiamo dire che la busta paga è composta da tre sezioni:

  1. La prima sezione contiene le informazioni personali del lavoratore.
  2. La seconda sezione elenca in diverse voci la retribuzione effettiva che spetta al lavoratore.
  3. La terza sezione fornisce informazioni riguardo alle trattenute fiscali (IRPEF), ai contributi previdenziali e al trattamento di fine rapporto (TFR) e mostra, infine, lo stipendio netto.

Prima sezione: informazioni e retribuzione

Nell’intestazione si trovano generalmente i dati personali del lavoratore, i dati dell’azienda e il periodo di retribuzione a cui fa riferimento la busta paga. In questa sezione si trovano anche le voci che compongono la retribuzione del lavoratore, tra le quali si possono trovare:
  • Paga base o minimo tabellare, che è stabilita dal contratto collettivo e varia in base alla categoria, alla qualifica del lavoratore e agli scatti di anzianità, ovvero gli aumenti periodici della retribuzione stabiliti dai contratti collettivi.
  • Contingenza, ovvero un’indennità introdotta per compensare la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni.

Seconda sezione: retribuzione effettiva

La seconda sezione della busta paga fornisce informazioni dettagliate sulla retribuzione effettiva del lavoratore, mostrando le prestazioni fornite nel mese di riferimento e tenendo conto delle trattenute e dei contributi. Tra le voci incluse si possono trovare:

  • le ore ordinarie lavorate;
  • i premi eventualmente guadagnati;
  • le ore straordinarie eventualmente svolte;
  • le indennità, che includono tutti i giorni di ferie goduti, permessi, festività, malattia, infortunio, maternità e così via.
Calcolare lo stipendio
Le voci della busta paga vanno lette con attenzione per calcolare lo stipendio netto (Ilovetrading.it)

A seconda delle circostanze specifiche, la busta paga potrebbe anche includere altre voci come la tredicesima o quattordicesima mensilità, anticipi sul TFR, premi di produttività e così via.

Terza sezione: trattenute, dati previdenziali e stipendio netto

La parte finale della busta paga è quella più dettagliata e contiene diverse voci che indicano lo stipendio netto del lavoratore. Qui di seguito sono elencate le voci di questa sezione:

  • Dati previdenziali: si trovano nella colonna delle ritenute e comprendono l’imponibile previdenziale e il totale dei contributi previdenziali.
    • L’imponibile rappresenta la base su cui vengono calcolate le tasse e le contribuzioni per la pensione. Solitamente, l’imponibile corrisponde alla somma erogata dal datore di lavoro al lavoratore ed è suddiviso in due parti: previdenziale e fiscale. In sintesi, l’imponibile fiscale è dato dal totale dell’imponibile previdenziale meno i contributi previdenziali.
    • I contributi previdenziali sono quelli che il datore di lavoro deve versare all’INPS e all’INAIL per garantire al dipendente la pensione di vecchiaia e di invalidità, i trattamenti economici in caso di malattia e di maternità, la Cassa Integrazione e la mobilità, gli assegni familiari. Una parte di questi contributi è a carico del lavoratore e viene trattenuta direttamente dalla busta paga, mentre la restante quota è a carico del datore di lavoro. La percentuale di trattenuta dovuta per motivi previdenziali e assistenziali varia a seconda del tipo di contratto e in alcuni casi sono previsti maggiori contributi a causa di rischi particolari legati all’attività svolta.
  • Dati fiscali: comprendono l’imponibile fiscale, l’imposta lorda IRPEF, l’imposta netta IRPEF, le detrazioni d’imposta, il totale delle trattenute IRPEF e le addizionali IRPEF.
  • TFR (Trattamento di Fine Rapporto): comprende il TFR lordo annuo. Il TFR viene erogato in tutti i casi di cessazione del rapporto di lavoro, qualunque ne sia la causa (dimissioni, scadenza contratto a termine, licenziamento per giusta causa o giustificato motivo).
Calcolare lo stipendio netto
Il calcolo dello stipendio netto, un processo delicato (Ilovetrading.it)
  • Stipendio netto: è l’ultima voce riportata sulla busta paga ed è la somma effettivamente percepita dal lavoratore. Essa è data dalla retribuzione lorda al netto degli oneri sociali e delle trattenute fiscali a carico del dipendente.

Da stipendio lordo a stipendio netto

Nel caso in cui si voglia passare dallo stipendio lordo a quello netto, questi sono i passi da seguire:

  1. Prendere in considerazione il totale della retribuzione che è riportato sulla busta paga sotto i dati anagrafici.
  2. Calcolare i contributi Ivs: si moltiplica la base imponibile previdenziale per la percentuale stabilita dal contratto collettivo o dalla legge.
  3. Calcolare l’imponibile fiscale: si parte dall’imponibile previdenziale e si sottrae l’importo dei contributi Ivs.
  4. Calcolare l’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche): si applicano le quattro aliquote previste dalla legge, che sono progressive in base alla fascia di reddito.
  5. Sottrarre le detrazioni da lavoro dipendente, che sono delle riduzioni dell’imposta a seconda del reddito prodotto.
  6. Infine, per ottenere lo stipendio netto, si sottrae dall’imponibile previdenziale l’importo dei contributi Ivs e l’imposta netta.

Le ferie

Il cedolino dello stipendio include una sezione specifica, solitamente posta in basso, che indica la maturazione e il godimento di ferie e permessi. La maturazione si riferisce al numero di giorni di ferie accumulati dal lavoratore, mentre il godimento si riferisce ai giorni di ferie o permesso già utilizzati durante l’anno in corso.

È possibile convertire le ferie in denaro solo se il contratto collettivo prevede tale opzione per i giorni di ferie aggiuntivi rispetto alle quattro settimane minime previste dalla legge. Tuttavia, le quattro settimane di ferie minime sono un diritto indisponibile che non può essere convertito in denaro, nemmeno con il consenso del lavoratore.

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