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Riforma pensioni, sparisce la vecchia proposta del Governo: niente da fare

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Marina Nardone

Nulla da fare per l’attesa riforma sulle pensioni. Pare che le cose stiano andando in una direzione diversa da quella immaginata da molti italiani. 

Ne ha parlato a lungo il capogruppo della Lega della Camera, Riccardo Molinari, il quale non ha fatto altro che confermare ciò che sta accadendo: “Con pochi miliardi, Quota 41 non si fa” . Anche il Ministro Urso ha detto che la priorità ora è il sostegno alle famiglie e alle imprese e non la riforma delle pensioni.

Nulla da fare per una riforma sulle pensioni
Nessuna possibilità per Quota 41- Ilovetrading.it

Va comunque ricordato che Quota 103 dovrebbe arrivare alla fine al 31 Dicembre. Quale sarà la strategia del Governo Meloni? In base ad alcune ipotesi avanzate da il Corriere della Sera, è molto probabile che venga prorogata Quota 103 per altri 365 giorni. Stiamo facendo riferimento a quella misura che è stata introdotta dal governo Draghi secondo la quale è prevista l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni d’età e 41 di contributi.

Andare in pensione con Quota 103

Coloro che scelgono di andare in pensione con Quota 103, devono sapere che potranno avere un massimo di 2.840 euro lordi al mese, pari a 5 volte il minimo che è di 568 euro per il 2023. L’importo massimo, il quale viene calcolato di anno in anno, può essere ottenuto solo per coloro che rientrano nella fascia d’età tra i 62 anni ai 67 anni. Solo in seguito l’importo dell’assegno pensionistico vedrà un aumento.

Nulla da fare per una riforma sulle pensioni
Ora della pensione- Ilovetrading.it

Cosa sappiamo invece sull’l’Ape sociale? La ministra Calderone aveva parlato di una probabile estensione del sistema che è in vigore attualmente. Gli esperti verranno chiamati a verificare la sostenibilità e l’efficacia di ulteriori forme di staffetta, studiando anche l’introduzione di misure rivolte alle piccole e medie imprese con il sostegno della bilateralità.

E’ importante non dimenticare che l’Ape Sociale è stata estesa fino a tutto il 2023 e quindi fino al 31 Dicembre e interessa disoccupati di lungo corso, caregiver, insieme agli addetti ai lavori gravosi nonché agli invalidi dal 74%. La domanda può essere presentata da chi ha compiuto almeno i 63 anni di età e non essere già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.

Tra gli altri canali di uscita anticipata c’è anche quello che consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica e senza adeguamenti fino al 2026. Potranno uscire con 41 anni di versamenti i lavoratori “precoci”, cioè quelli che hanno 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19esimo anno di età.
Opzione donna è stata prorogata per tutto il 2023 e consente alle lavoratrici che entro il 31 Dicembre 2022 abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni ed un’età anagrafica di almeno 60 anni.

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