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Sciopero dei treni, come funziona il rimborso del biglietto? Tutto quello che devi sapere

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Marina Nardone

Cosa accade quando si acquista un biglietto per un viaggio in treno annullato a causa di uno sciopero? Ecco i dettagli.

Gli scioperi sono eventi che come fine hanno quello di creare un disagio all’azienda o all’ente contro il quale si vuole dimostrare. Sono occasionali ma ultimamente piuttosto frequenti. Se parliamo di servizi di trasporti, potrebbe capitarci di esser coinvolti in scioperi del personale ferroviario che potrebbe ritardare o addirittura annullare le partenze dei treni. Situazione spiacevole che mette a rischio anche il nostro lavoro, facendoci arrivare in ritardo o addirittura dovendo pensare ad un’alternativa per poterci arrivare. Vediamo quindi di seguito, cosa fare e quali sono le tutele per i viaggiatori

Come ottenere un rimborso in caso di sciopero treni
Rimborso biglietto dopo sciopero treni. Ilovetrading.it

Ma andiamo in ordine. Cos’è uno sciopero? E’ una forma di dissenso collettivo che i lavoratori esprimono nei confronti del datore di lavoro. Con l’approvazione della Carta Costituzionale, lo sciopero è un diritto del lavoratore. In passato i lavoratori erano liberi di scioperare ma poi il datore di lavoro attuava ritorsioni, come ad esempio il trasferimento in altra sede. Per ovviare a questo problema, la Legge ha introdotto il divieto da parte del datore di lavoro di fare atti discriminatori nei confronti del dipendente che ha deciso di partecipare ad uno sciopero. Lo sciopero è considerato un diritto soggettivo che può però essere esercitato solo in forma collettiva.

Lo sciopero è un diritto garantito dall’articolo numero 40 della Costituzione e dalla Legge numero 146/1990, modificata poi in legge numero 83/2000 che lo regola e regolamenta le modalità di esercizio del sopracitato diritto, nei servizi pubblici. Tra questi, i servizi sanitari, l’istruzione pubblica, la giustizia e i trasporti pubblici.

Come funziona il rimborso di un biglietto

Nonostante lo sciopero sia un diritto dei lavoratori, ci siamo trovati spesso a lamentarci dei problemi e dei disagi che procura, soprattutto per quello dei mezzi di trasporto. Per prima cosa, è giusto sapere che ci sono dei periodi in cui non si può fare sciopero e sono: dal 17 dicembre al 7 gennaio, dal 27 giugno al 4 luglio, dal 28 luglio al 3 settembre e dal 30 ottobre al 5 novembre, le giornate che precedono e seguono le consultazioni elettorali e nei 5 giorni che precedono e seguono la Pasqua.

Come ottenere un rimborso in caso di sciopero treni
I disagi per lo sciopero dei treni- Ilovetrading.it

Lo sciopero, a seconda del settore, può attuarsi con diverse modalità. Per quanto riguarda i servizi pubblici, lo sciopero può essere programmato in modo da permettere ai viaggiatori di organizzarsi. Il preavviso non può essere inferiore a dieci giorni con durata e motivazione dell’astensione al lavoro e deve essere mandata comunicazione alla Commissione di garanzia, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla stampa. In caso di sciopero programmato, sono previste fasce di garanzia dove il servizio è garantito è in genere sono dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Esistono però anche gli scioperi a sorpresa dove il danno diventa importante e e non si rispettano le regole a favore degli utenti.

Lo sciopero fino a poco tempo fa era un caso eccezionale e questo non comportava obblighi di rimborso ai passeggeri da parte delle compagnie ma la Corte di Giustizia europea, ha chiarito che sono considerate “circostanze eccezionali” quando lo sciopero non riguarda l’esercizio ordinario e sfugge al suo effettivo controllo. In caso contrario, le compagnie devono rispondere rimborsando e aiutando i passeggeri a trovare un’alternativa, soprattutto per chi è più vulnerabile.

La compagnia ferroviaria, nel caso di ritardo superiore ai 60 minuti o cancellazione del viaggio, deve proporre soluzioni alternative ai passeggeri: la prosecuzione di un viaggio quanto prima o un itinerario alternativo o il rimborso entro 30 giorni. in mancanza di rimborso, il passeggero ha diritto al trasporto pagato, entro un mese su richiesta del passeggero stesso, a meno che quest’ultimo non sia stato preventivamente informato del ritardo prima dell’acquisto del biglietto. La compagnia, è sollevata da qualsiasi responsabilità qualora il ritardo o la cancellazione siano dovute a circostanze eccezionali inevitabili.

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