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Dichiarazione dei redditi, basta scontrini: tutte le date e le novità in arrivo per i professionisti

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Daniele Orlandi

Ci sono novità importanti in fatto dei modelli precompilati della dichiarazione dei redditi 2023. Non solo per ciò che riguarda le nuove aliquote Irpef ma anche dal punto di vista degli scontrini e delle ricevute che occorre conservare. Ecco cosa cambia

Come ogni anno anche nel 2023 occorre prepararsi per tempo per uno dei momenti burocraticamente più importanti dell’anno ovvero l’invio della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate. L’introduzione, ormai da diversi anni, del modello precompilato ha in parte facilitato le cose ma occorre comunque tenersi aggiornati in merito a tutte le novità introdotte di anno in anno.

Precompilata 730: non servono gli scontrini
Dichiarazione dei redditi 730: da quest’anno gli scontrini non saranno più necessari (Ilovetrading.it / Fonte Ansa)

E questo vale anche per la dichiarazione dei redditi 2023, la cui precompilata può essere consultata telematicamente a partire dal 2 maggio. Il contribuente a quel punto ha due possibilità: visionare e accettare il 730 (o il modello Redditi per i professionisti) oppure modificarlo in ogni sua parte per inserire quanto non risulta essere presente. Il tutto potrà essere fatto dall’11 maggio e fino al 2 ottobre (per il 730) o il 30 novembre (per il modello Redditi). Vediamo dunque quali sono le novità.

Modello redditi 2023, precompilata in arrivo: attenzione alle vantaggiose novità

Due provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate hanno definito nel dettaglio tutte le regole per la dichiarazione dei redditi 2023 e per i contribuenti c’è una vantaggiosa novità dal momento che è stata introdotta la possibilità di delegare un familiare o una persona di fiducia alla visione e/o compilazione. Questo è possibile, accedendo all’area riservata o in videochiamata con un funzionario del Fisco, a partire dal 20 aprile. Già lo scorso anno erano state introdotte la possibilità di inviare la richiesta via Pec o di presentare la delega presso uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Ma non è tutto perché la delega può essere estesa, previa richiesta del contribuente, fino a tre anni.

Dal punto di vista dell’accesso alla precompilata, i criteri restano i medesimi: questo documento è disponibile per tutti i contribuenti che nel corso del 2022 hanno percepito redditi di lavoro indipendenti e assimilati. Basta accedere all’area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate per visionarlo e, come riferito dall’Agenzia stessa, sono già stati inseriti 1,3 miliardi di dati per il 2023, con un +8% rispetto al 2022. Oltre alla dichiarazione precompilata sarà possibile trovare l’elenco delle informazioni relative ad essa con dettagliate indicazioni di tutti i dati inseriti. Questo consente, qualora la precompilata sia corretta, di evitare il controllo uno per uno di scontrini e ricevute relativi alle spese detraibili.

Quando non serve conservare gli scontrini

Oltre ai redditi sulla precompilata sono presenti informazioni relative ai familiari a carico e alle ritenute Irpef (attenzione alle variazioni messe a punto dal governo per il 2023) e ancora i compensi di lavoro autonomo occasionale, dati relativi alle locazioni brevi e le trattenute dell’addizionale comunale e regionale.

Precompilata 730: ecco quando non serve conservare gli scontrini
Modello 730: tutti i dati inseriti sulla precompilata (Ilovetrading.it / Fonte Ansa)

L’intervento del contribuente ad integrazione sarà sempre più limitato per ciò che riguarda interessi passivi sui mutui, contributi previdenziali, spese sanitarie, contributi per lavoratori domestici, spese per istruzione o per frequenza di asili nido, in quanto saranno tutte presenti in precompilata. Dal 2023 peraltro, per tutti i dati di queste spese già comunicati all’Agenzia, non è necessario conservare gli scontrini.

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