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Finalmente l’aumento per gli stipendi più bassi: la Meloni fa felici gli italiani

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Salvatore Dimaggio

Gli stipendi più bassi vengono fortemente aumentati dal Governo: ecco la svolta che mette tutti d’accordo.

Gli stipendi in Italia sono tra i più bassi dell’Unione Europea. Questo si riflette sulla vita delle famiglie. L’inflazione dell’ultimo anno ha acuito questo stato delle cose. Gli economisti dicono che l’inflazione è una patrimoniale occulta contro i poveri ed è vero perché è proprio chi percepisce un salario medio-basso a trovarsi maggiormente in difficoltà.

Aumentano i salari più bassi col taglio del cuneo
Arriva l’aumento degli stipendi più bassi – ilovetrading.it

Gli impiegati ricevono una buona notizia dal Documento di Economia e Finanza del Governo Meloni. Il Governo ha previsto di destinare 3 miliardi di deficit a un nuovo taglio di cuneo fiscale. I lavoratori dipendenti con un reddito medio-basso si ritroveranno con un aumento in busta paga mensile che oscillerà tra 23 e 30 euro. Questo incremento su base mensile non è in linea con le richieste dei principali sindacati.

Il taglio del cuneo fiscale si trasforma in stipendi più alti proprio per chi percepisce meno

Il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori è stato da sempre un cavallo di battaglia di questo Governo. Sono stati stanziati 4,6 miliardi di euro per un taglio del peso fiscale sui redditi fino a 35.000 euro e di tre punti sui redditi fino a 25.000 euro. Quindi si tratta di circa 41 euro in più al mese per i soggetti con un reddito massimo di 25.000 euro, in sostanza parliamo di quasi 500 euro in più all’anno.

Il Governo aumenta gli stipendi
Italiani felici per l’aumento dello stipendio – ilovetrading.it

Se invece il reddito sale entro la soglia massima dei 35 mila euro l’aumento è di 30 euro al mese. I sindacati però chiedono cifre diverse. Infatti i sindacalisti stanno chiedendo un aumento di circa 100 euro medi al mese che sarebbero semplicemente il modo per contrastare l’inflazione all’undici percento. Vedremo nei prossimi mesi se saranno possibili ulteriori tagli per avvicinarsi alla cifra proposta dalle associazioni sindacali.

La questione dell’esclusione sociale: cosa deve fare chi non ha un reddito?

Ma la questione più bruciante resta quella di chi un lavoro non ce l’ha. E’ limitante parlare di salari in un Paese come il nostro nel quale tante famiglie questa parola non sanno neppure cosa sia. Disoccupazione e lavoro povero e saltuario costringono tanti nuclei ad una esclusione sociale, educativa e domani previdenziale. I sindacati rispondono all’Esecutivo che ben vengano gli aumenti in busta paga ma solo se sono accompagnati da politiche di inclusione di chi un reddito non ce l’ha.

Il nostro sito, da tempo racconta come gli ultimi esecutivi, pur perseguendo azioni meritorie, abbiano dimenticato talune sacche di nuove povertà che rischiano di essere fuori dai radar. 

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