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Pensioni, previsti ulteriori aumenti dal mese di Giugno: ma non per tutti

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Marina Nardone

La pensione di giugno sarà più alta? Si ma solo per alcuni pensionati. Ecco nei dettagli di cosa stiamo parlando. 

L’argomento pensioni entra a far parte del Decreto Lavoro previsto per maggio. In questo caso non si parla di riforme ma di interventi a sostegno dei redditi più bassi per l’aumento dell’inflazione. L’ipotesi è una rivalutazione delle pensioni fino ad un certo importo come aveva già fatto l’ex premier Mario Draghi nel 2022.

Le pensioni potrebbero aumentare da giugno
Aumento delle pensioni a giugno- Ilovetrading.it

Molto probabilmente, all’interno del Decreto lavoro si rivaluterà l’aumento delle pensioni, un argomento che potrebbe essere anticipato. E quindi, qual è la situazione che potrebbe verificarsi dalla seconda metà dell’anno in poi?

Verranno rivalutati anticipatamente gli aumenti della pensione?

Nel 2022, gli assegni pensionistici che non vanno oltre un determinato importo furono soggetti ad un incremento a partire da Ottobre del 2% in anticipo rispetto alle rivalutazioni previste per Gennaio 2023 per tutti. È quindi possibile che questa manovra possa essere replicata anche questa volta lasciando ai pensionati una cifra più alta da utilizzare ogni mese.

Le pensioni potrebbero aumentare da giugno
Rivalutazione assegno pensionistico a partire da giugno o da luglio- Ilovetrading.it

L’assegno pensionistico medio nel nostro Paese è pari a1.153 euro mentre l’incremento previsto sarebbe poco più basso di 23 euro lordi mensili. Una piccola cifra in realtà ma considerevole se si considera la platea dei beneficiari. Sempre ammesso che l’aumento sia del 2% e la soglia massima per quanto riguarda il reddito, di 35 mila euro. In altre parole, a Gennaio 2024 i pensionati non riceveranno nulla se non già di loro competenza. È solo un anticipo sulla perequazione automatica che arriverà a tutti il prossimo anno.

Un’altra possibilità sarebbe quella di anticipare i conguagli delle pensioni previsti a gennaio 2024. La rivalutazione per gli assegni sarebbe di 8,1% per il 2023 ma al momento è stato solo corrisposto il 7,3%. Normalmente il resto viene dato alla fine dell’anno con pagamento a gennaio dell’anno successivo, in questo caso, 2024. Non si esclude quindi la possibilità che le pensioni vengano riviste a giugno-luglio per tutti e per le pensioni  con redditi più bassi, un anticipo della perequazione automatica.

In questo momento il tasso di inflazione, anche se resta alto, è stabile, ma fare delle previsioni per tutto l’anno è difficile in quanto sicuramente aumenterà il costo della vita e diminuirà il potere di acquisto. Un anticipo parziale è quindi possibile con il Decreto Lavoro da Luglio in poi ma solo per i pensionati che non riescono ad arrivare a fine mese.

 

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