Il dramma delle partite IVA povere ci parla delle contraddizioni del nostro Paese.
Le partite IVA in Italia guadagnano sempre meno e secondo gli studi sono particolarmente i giovani ad essere colpiti da ciò. Chi ha la partita IVA è tenuto a tante incombenze burocratiche e se si sbaglia qualcosa le sanzioni sono pesanti. Chi vive in questo modo non ha la stabilità di un lavoro certo e non deve stupire se proprio tra le partite IVA giovani la tendenza a fare i figli risulta più bassa.
![Partite IVA povere e stressate](https://www.ilovetrading.it/wp-content/uploads/2023/05/donna-stressata-20230508-ilovetrading.it_.jpg)
I giovani che hanno la partita IVA percepiscono poco e sono tenuti ad una serie di adempimenti fiscali che proprio nel mese di maggio culminano con la dichiarazione dei redditi. Bisogna pagare tanto allo Stato e bisogna pagare anche il commercialista. L’inflazione all’11% non concede sconti a questa categoria precaria per definizione. Si tratta di un modo di vivere che ha senso quando parliamo di professionisti affermati che pagano una tassazione ingente a fronte di introiti importanti ma per tante partite IVA la vita è assai dura.
Nuove povertà ed incertezza
La precarietà e l’incertezza per il futuro unite alla complessità della normativa e al rischio continuo di accertamenti non sono facili da gestire. La cosa più assurda è che si trattano allo stesso modo situazioni completamente diverse. Il fenomeno delle partite IVA povere è una piaga ma dal punto di vista burocratico esse hanno esattamente gli stessi adempimenti di un notaio affermato. Questa questione si inserisce in modo importante nel dibattito nazionale sulla natalità.
![Partite IVA: precari gravati da tanta burocrazia](https://www.ilovetrading.it/wp-content/uploads/2023/05/uomo-stressato-20230508-ilovetrading.it_.jpg)
Come sappiamo in Italia la natalità è bassissima e proprio nell’ultimo anno si è toccato il minimo storico dei figli fatti dalle coppie. Questo dato è sicuramente sconfortante e come ricorda giustamente Pasquale Tridico dell’INPS il problema poi diventerà anche per la tenuta delle pensioni. Ma se le famiglie fanno meno figli è anche e soprattutto dovuto alla precarietà e le partite IVA sono uno spaccato utile a capire quanto la precarietà e l’incertezza per il futuro si intreccino anche con complessità burocratiche realmente assurde quando parliamo di introiti ridotti.
Sempre a disposizione del cliente senza staccare mai
Tutto questo poi si riversa anche sulla salute perché chi non ha stabilità economica e vive continuamente nell’incertezza arriva ad accumulare uno stress che certamente non fa bene. Nel comune sentire ancora oggi la partita IVA è associata culturalmente ad un lavoratore intraprendente, tuttavia spesso la realtà è completamente diversa. Sono proprio la Caritas e gli altri osservatori sulle nuove povertà a sottolineare come i lavoratori poveri ormai siano un numero impressionante.
Il lavoratore povero si spacca la schiena nella precarietà e vive comunque al di sotto della soglia di povertà. Proprio la partita IVA in questo ha un ruolo tristemente importante. Si tratta di lavoratori che non staccano mai e che sono sempre a disposizione dei clienti 24 ore su 24 eppure spesso gravitano al di sotto della soglia di povertà.