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Modello 730, i 5 errori che possono compromettere tutto | Se state attenti siete salvi

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Floriana Vitiello

È tempo di modello 730, ma attenzione agli errori che possono costare caro. Ecco cinque inesattezze che non bisogna mai commettere.

A partire da 2 maggio è possibile accedere al modello della dichiarazione dei redditi 2023, effettuando il login sul sito dell’Agenzia delle entrate. Dal 11 maggio è possibile inviare il modello ed effettuare eventuali modifiche.

Dichiarazione modello 730
Modello dichiarazione dei redditi – ilovetrading.it

Il modello 730 è il documento per la dichiarazione dei redditi destinato ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Quest’anno l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un modello 730 precompilato più completo rispetto agli anni precedenti. In sostanza, si tratta di un documento che contiene la maggior parte delle informazioni relative alla situazione del contribuente. Quest’opportunità è concessa grazie all’incrocio delle informazioni provenienti da diverse banche dati.

Sebbene il modello 730 precompilato sia comodo, perché permette di evitare di doversi rivolgere ad un commercialista o ad un CAF, è opportuno fare attenzione a non commettere errori che potrebbero compromettere tutto.

In ogni caso, a partire dall’11 maggio è possibile modificare, integrare o inviare il documento in questione, per la stagione dichiarativa in corso.

Modello 730: attenzione a questi errori che possono costare caro

Effettuando una compilazione del modello 730 occorre fare attenzione a non commettere errori, perché le conseguenze possono essere molto serie. In alcuni casi, infatti, l’errata comunicazione effettuata tramite la dichiarazione dei redditi può determinare l’applicazione di multe e sanzioni, andando anche sul penale.

Alla luce di quanto detto appare chiaro che la dichiarazione dei redditi come modello 730 precompilato debba essere opportunamente controllata dal contribuente prima di inoltrarla in maniera definitiva.

Ma quali sono i dati che devono essere controllati con dovizia di particolari? E quali sono gli errori che possono costare caro?

controllare modello 730
Controllare i dati del modello – ilovetrading.it

Nella dichiarazione dei redditi con modello 730 sono inserite anche alcune spese che possono essere portate in detrazione fiscale IRPEF. Per questa categoria di spese è necessario presentare le fatture e gli scontrini che rappresentano una certificazione.

Tuttavia, i contribuenti devono fare attenzione a conservare tali documenti fiscali, perché sono utili anche negli anni a venire in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sia gli scontrini che le ricevute rappresentano l’unico modo per dimostrare la spettanza delle agevolazioni fiscali.

Le spese portate in detrazione con il modello 730/2023 dovranno essere conservate entro il 31 dicembre 2028, ovvero per cinque anni.

Anche se si sceglie di effettuare la dichiarazione dei redditi con modello 730 precompilato, non bisogna avere piena fiducia nelle informazioni inserite dall’Agenzia delle entrate, perché l’errore è dietro l’angolo. Di fatto, il fisco può commettere inesattezze che riguardano l’inserimento di dati.

Non a caso negli anni passati si sono verificate situazioni di genitori senza figli a carico o di lavoratori senza reddito. Dunque, è importante prestare attenzione alla correttezza dei dati inseriti nel documento.

Occhio ai dati e alle scadenze

Non bisogna commettere l’errore di pensare che una volta inviato il modello 730 questo si possa modificare sulla segnalazione dell’Agenzia delle Entrate. In realtà, questa convinzione è in parte vera. Di fatto, il contribuente ha la possibilità di correggere eventuali errori, ma quest’opportunità gli è riconosciuta una sola volta.

Dunque, se non si è pratici in materia fiscale è preferibile evitare il modello 730 precompilato, rivolgendosi ad un CAF o ad un commercialista abilitato.

Un altro errore che non va assolutamente connesso – per quanto possa sembrare banale è molto frequente –  è dimenticare le scadenze:

  • il modello 730/2023 integrativo può essere inviato entro il 25 ottobre 2023;
  • se il modello presenta un errore che va a sfavore del contribuente, il modello redditi correttivo può essere inviato entro il 30 novembre 2023.

In entrambi i casi, il contribuente avrà l’obbligo di rivolgersi ad un CAF o ad un professionista abilitato.

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