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Infortunio sul lavoro, il datore può chiedere la rivalsa: quando scatta e in cosa consiste

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Greta Di Raimondo

La rivalsa nel risarcimento dei danni causati al datore di lavoro è uno strumento poco conosciuto dalle aziende italiane.

Questa azione legale permette all’azienda di chiedere il risarcimento del danno economico subito a causa dell’impossibilità del lavoratore di svolgere le proprie mansioni in seguito ad un incidente o infortunio causato da terzi.

L'azione di rivalsa per le aziende
In caso di infortunio il datore di lavoro può richiedere l’azione di rivalsa (www.ILoveTrading.it)

La rivalsa si basa su una norma fondamentale del Codice Civile italiano, l’art. 2043, che stabilisce l’obbligo di risarcire un danno ingiusto causato a un’altra persona. In questo caso, l’azienda subisce un danno economico significativo a causa dell’assenza del dipendente, specialmente se quest’ultimo ricopre una posizione chiave nell’organizzazione o nel reparto. Pertanto, l’azienda può rivolgersi legalmente al terzo responsabile dell’incidente o dell’infortunio per ottenere il risarcimento del danno subito.

Cosa succede in caso di azione di rivalsa?

Un esempio tipico in cui l’azione di rivalsa viene esercitata è quando un dipendente subisce un infortunio in un incidente stradale durante il tragitto casa-lavoro o mentre si trova fuori dall’ambito lavorativo. In queste situazioni, l’azienda deve sostenere costi significativi, come la retribuzione del dipendente, i contributi previdenziali e altre spese obbligatorie. Anche l’eventuale necessità di assumere un sostituto temporaneo per il dipendente assente comporta ulteriori costi.

L'azione di rivalsa per le aziende in caso di infortunio per lavoratori
Le aziende possono chiedere l’azione di rivalsa? (www.ILoveTrading.it)

La quantificazione del danno subito dall’azienda si basa sulla retribuzione del dipendente e sui contributi previdenziali che questa è tenuta a versare nel periodo di assenza. Questo include anche le ferie maturate durante il periodo di infortunio o malattia e non godute dal dipendente. Poiché gli enti previdenziali come l’INAIL o l’INPS liquidano solo una parte della retribuzione in caso di assenza per infortunio non legato al lavoro, l’azienda è tenuta a integrare la parte mancante a favore del lavoratore assente.

Quando è valida l’azione di rivalsa?

L’azione di rivalsa è valida in diverse circostanze:

  1. L’infortunio o la malattia devono essere stati causati da un fatto illecito di un terzo responsabile.
  2. La rivalsa è applicabile sia per casi di infortunio che per malattia e si applica quando l’evento è causato da un terzo responsabile, coperto da assicurazione.
  3. Non è rilevante se gli effetti dell’infortunio o della malattia sono ancora presenti, poiché la prescrizione per il risarcimento segue una tempistica specifica (24 mesi per danni derivanti da incidenti stradali).
  4. L’azione di rivalsa è valida sia quando il dipendente non ha alcuna responsabilità nell’incidente o nell’infortunio, sia quando esiste una corresponsabilità.

È importante sottolineare che il diritto di rivalsa è valido anche se il lavoratore non è più in azienda, poiché il risarcimento può essere richiesto entro un periodo di due anni dall’evento infortunistico. Inoltre, la rivalsa può riguardare anche i danni causati a causa dell’assenza del dipendente infortunato o lesionato dal proprio posto di lavoro, specialmente se si tratta di un lavoratore chiave per l’azienda. In questi casi, la sostituzione del dipendente e la conseguente perdita di efficienza dell’azienda possono comportare gravi ripercussioni economiche.

L’azione di rivalsa si presenta come un importante strumento giuridico a disposizione delle aziende italiane per ottenere il risarcimento dei danni economici subiti a causa dell’assenza di un dipendente infortunato o lesionato a causa di terzi. Dunque è essenziale che le aziende siano a conoscenza di questa possibilità e sappiano come esercitare correttamente il diritto di rivalsa per garantire la tutela dei propri interessi economici.

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