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Il salario minimo esiste già: ecco la novità che ti lascerà sbalordito | Fondamentale da sapere

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Antonia Festa

Il dibattito sul salario minimo è ancora acceso e, per i prossimi mesi, sono in programma una serie di incontri tra Governo e opposizione.

È stata presentata dai partiti di opposizione (ad eccezione di Italia Viva) una proposta di legge per la previsione del salario minimo anche in Italia. In previsione di una futura approvazione della misura, lo scorso 11 agosto si è tenuto un incontro tra l’Esecutivo e i partiti di opposizione, per capire se possa essere trovato un accordo condivisibile da tutti.

 

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Il Governo discute sull’introduzione del salario minimo – ilovetrading.it

Contro l’introduzione del salario minimo vi sono, da sempre, le forze politiche di maggioranza, soprattutto a causa del timore che, in futuro, le contrattazioni collettive si adeguino solo al minimo salariale, negando retribuzioni superiori.

In realtà, anche all’interno dell’opposizione ci sono pareri discordanti, come quello di Italia Viva, guidata da Matteo Renzi. Nel dettaglio, il leader è contrario all’istituzione del Fondo di sostegno per aiutare le aziende a finanziare il salario minimo.

Salario minimo: cosa prevede il nostro ordinamento?

Non tutti sanno che una sorta di obbligo di adeguarsi al salario minimo, in Italia, esiste già. Si fa riferimento a tale istituto, ad esempio, quando ci si riferisce al reato di sfruttamento del lavoro, che può sussistere proprio in caso di mancato rispetto di tale presupposto.

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Il salario minimo è già previsto dal nostro ordinamento – ilovetrading.it
Al riguardo, l’art. 603 bis del codice penale stabilisce che è sintomo di sfruttamento “la reiterata corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato“.

Di conseguenza, se non viene rispettato il salario minimo, i giudici penali potrebbero anche decidere per la sussistenza del reato di sfruttamento.

In mancanza di un’espressa previsione legislativa che chiarisca l’ammontare del minimo salariale, per l’applicazione dell’art. 603 bis del codice penale, la soglia di riferimento è quella fissata dai contratti collettivi. Se questi ultimi prevedono retribuzioni eccessivamente basse, tuttavia, è possibile intervenire.

Ad esempio, la società Mondialpol, operante nell’ambito della security, è stata commissariata per reato di sfruttamento del lavoro, perché prevedeva salari troppo miseri.
Per regolarizzare tali situazioni, nei prossimi mesi si terranno una serie di incontri tra il Governo, l’opposizione e le parti sociali, per discutere sulle eventuali proposte di salario minimo.

Quale che è certo è che si tratta di una questione molto delicata, che deve tener conto di una serie di fattori e, soprattutto, dell’impatto economico.

Non resta che attendere le prossime mosse e capire se il progetto possa essere approvato ed, eventualmente, in che modo.

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