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Bancomat clonato: la nuova truffa tecnologica sta mettendo nei guai tanti da Nord a Sud

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Marina Nardone

Nell’ultimo periodo torna la paura causata dalla truffa allo sportello ATM. Ecco che cosa sta accadendo in una precisa zona d’Italia.

Coloro che possiedono un bancomat e che abitualmente si recano allo sportello per prelevare, dovranno prestare molta più attenzione anche perché si sta diffondendo, ancora una volta, una truffa che mette in pericolo i risparmi degli italiani. Sappiamo infatti che esiste un sistema capace di copiare il PIN e quindi di clonare anche la carta del correntista nel momento in cui questo sta per effettuare un prelievo.

Attenzione a quando si effettua un prelievo
Allarme bancomat clonato- Ilovetrading.it

Si tratta di un qualcosa che i malfattori riescono a fare senza che il malcapitato se ne accorga. Questo è ciò che si riesce a fare attraverso lo skimmer, un dispositivo che nell’ultimo periodo è tornato di nuovo alla luce negli ATM della capitale.
Analizziamo insieme uno degli ultimi episodi successi.

La truffa dello skimmer ai danni di un correntista

Questo episodio risale al 13 maggio, giorno in cui il correntista si era recato ad uno sportello per fare un prelievo.

Attenzione a quando si effettua un prelievo
Prelievo del bancomat con lo skimmer- Ilovetrading.it

L’operazione è risultata subito sospetta in quanto la carta gli era stata respinta senza procedere a nessuna operazione. Ed è in quel momento che ha deciso di contattare la banca per effettuare una segnalazione sul comportamento anomalo. Dall’altra parte del telefono non ha ricevuto altro che rassicurazioni per quanto riguarda il funzionamento corretto del bancomat.

Dopo alcuni giorni l’uomo di 40 anni scopre l’assenza di €1000 dal conto corrente, una cifra che era stata prelevata da uno sportello ATM differente. Dopo essersi messo di nuovo in contatto con il proprio istituto e andando a contestare l’intera situazione, il correntista è riuscito a farsi di accreditare la somma sottratta.

Nonostante credesse che la vicenda fosse finita, dopo dieci giorni la banca ha fatto un passo indietro e ha deciso di riprendersi i soldi, comunicando al cliente che non era stata fatta nessuna operazione sospetta in passato.

Il correntista si è trovato quindi costretto a denunciare l’intero evento alla polizia postale, andando così a scoprire di essere caduto nella trappola dello skimming. Si tratta di una frode che, nel corso degli ultimi anni, si è molto diffusa in quanto prevede l’istallazione di skimmer molto piccoli all’interno dei bocchettoni degli sportelli ATM oppure nei Pos.

È facile capire che lo scopo di questo strumento è quello di clonare le carte. In genere, oltre al dispositivo, si procede anche all’installazione di una telecamera nascosta utile per copiare il codice pin che si inserisce nel momento in cui si sta per effettuare un prelievo.

Ovviamente si tratta di un comportamento illecito punito dal Codice Penale all’articolo 493-ter, il quale afferma che coloro che utilizzano delle carte di credito senza però esserne il titolare può ricevere una multa da 310 euro a 1.500 euro senza dimenticare la possibilità di essere punito con una reclusione che parte da un minimo di un anno fino ad un massimo di 5 anni.

Ma come comportarsi in questo caso? Nel momento in cui si capisce di essere vittime dello skimming, la prima cosa da fare è quella di bloccare la carta di credito e denunciare il tutto alle forze dell’ordine.

Allo stesso momento si dovrà anche contestare l’addebito per fare in modo che si riottenga la somma che è stata sottratta.
La denuncia in questione dovrà poi essere inoltrata anche alla banca in modo da riuscire a ricevere indietro l’importo che è stato prelevato attraverso lo Skimmer.

Per concludere, entro 60 giorni da quando è stato emesso, si dovrà inviare l’estratto conto presso i servizi interbancari andando ad allegare la fotocopia della carta clonata tagliata in due insieme alla contestazione scritta e ad una copia della rinuncia. Solo seguendo questi passaggi sarà possibile ottenere il rimborso in due settimane.

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