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Guadagno in nero, come viene calcolato dall’Agenzia delle entrate? Ecco come vengono stabilite le sanzioni

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Lorenzo Sarno

Fate attenzione col guadagno in nero, perché l’Agenzia delle entrate impone sanzioni pesanti. Ecco come vengono calcolati questi guadagni.

Quando si vende un prodotto, l’Agenzia delle entrate entra subito in azione cercando eventuali presenze di “nero”. Il metodo utilizzato è quello della media semplice e quella ponderata. Spetterà al contribuente dimostrare la bontà fiscale dell’operato con prove alla mano. Nella fase di determinazione di redditi e ricavi dei contribuenti, infatti, l’Agenzia cercherà attivamente operazioni imponibili non dichiarate, ovvero il famoso guadagno in nero. Alcune volte l’operazione risulta molto facile, come quando un lavoratore percepisce l’assegno di disoccupazione ma continua ad alimentare il conto in banca. In questo caso per risalire all’irregolarità basta un semplice controllo dal datore di lavoro. Vediamo insieme i dettagli.

Guadagno in nero
Fate attenzione col guadagno in nero, perché l’Agenzia delle entrate ha gli occhi ben aperti – ILoveTrading.it

Per calcolare eventuali guadagni in nero, l’Agenzia controlla prima di tutto i movimenti bancari del contribuente. In caso di qualunque irregolarità spetta al controllato dimostrare la correttezza dell’operato e che sia tutto in norma. Nel caso di professionisti, versamenti e bonifici sul conto sono i redditi imponibili, mentre per gli imprenditori ogni importo versato o prelevato dal conto è imponibile. Quando c’è di mezzo la vendita, l’Agenzia cerca il ricarico applicato dal commerciante per eventuali presenze di nero, usando i metodi sopra menzionati della media semplice e quella ponderata. Sta poi al contribuente dimostrare la bontà fiscale dell’operato. Per farlo potrà partecipare da osservatore alle operazioni di calcolo della percentuale di ricarico, e avanzare le dichiarazioni necessarie nel caso venissero rilevate incongruenze.

Guadagno in nero: attenzione alle sanzioni

Quando emergono guadagni in nero il datore di lavoro può essere chiamato in tribunale civile per il versamento dei contributi, che copre il periodo lavorativo, gli straordinari non pagati, gli stipendi non versati, ma anche il versamento delle differenze retributive, le indennità non pagate, il pagamento del Tfr e l’eventuale risarcimento per licenziamento illegittimo. Per ogni lavoratore interessato il datore di lavoro rischia una sanzione da 100 a 500 euro, con in più la sanzione amministrativa variabile a seconda di quanto è durato l’impiego (quando la maxi sanzione per lavoro sommerso non è applicabile). Fino a 30 giorni la multa si aggira dai 1.500 ai 9.000 euro per ogni lavoratore irregolare, e questa cifra raddoppia per ogni 30 giorni lavoratovi.

Agenzia Entrate
Le sanzioni dell’Agenzia delle Entrate per i guadagni in nero sono salatissime – fonte: Ansa – ILoveTrading.it

Oltre a questo, le sanzioni sono aumentate del 20% in caso di lavoratori stranieri o di minori. Il lavoratore dovrà prendere nota delle ore di lavoro, inclusi gli straordinari e le somme ricevute come compensi. È utile anche avere i contatti dei colleghi, soprattutto considerando che fare causa insieme ha un peso maggiore rispetto alla denuncia individuale.

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