Un incontro casuale tra mobili e materassi può aprire le porte a un risparmio fiscale inaspettato. Non tutti sanno che alcuni oggetti d’uso quotidiano, se acquistati nel modo giusto e per le persone giuste, possono rientrare tra le spese sanitarie detraibili. Cosa succede quando salute, burocrazia e comodità si incontrano? Una storia vera diventa l’occasione per svelare un’opportunità concreta, spesso ignorata. E il tutto parte da un semplice acquisto che sembrava di routine.
Era un sabato pomeriggio tranquillo quando Antonietta si è ritrovata nel solito negozio di mobili. Aveva bisogno di un materasso, uno di quelli comodi, resistenti, adatti a chi inizia a sentire qualche acciacco. Ma proprio mentre stava decidendo tra memory foam e molle insacchettate, compare davanti a lei il suo commercialista.

Un incontro del tutto inaspettato che si trasforma in una conversazione illuminante. Non ci sono solo sconti di stagione o promozioni da volantino: in certi casi, un materasso può anche portare un vantaggio fiscale. Antonietta lo scopre lì, in mezzo a una parete di reti e testiere, grazie a chi con i numeri ci lavora ogni giorno.
Quando un semplice materasso può diventare una spesa sanitaria detraibile al 19%
Il commercialista non perde tempo: davanti al cartellino del prezzo, spiega ad Antonietta che un materasso antidecubito, se acquistato per esigenze legate alla salute, può rientrare tra le spese detraibili nel modello 730. Ma attenzione: non basta che sia comodo o ergonomico. Deve essere un dispositivo medico certificato, riconosciuto come tale dalla normativa europea e contrassegnato dalla marcatura CE.

La legge italiana consente una detrazione IRPEF del 19% per chi sostiene questo tipo di spesa, ma solo se riguarda soggetti affetti da disabilità, non autosufficienti o anziani con bisogni particolari. Il materasso dev’essere acquistato per scopi terapeutici, e non per semplice comodità. A quel punto, sullo scontrino o sulla fattura devono comparire in modo chiaro il tipo di prodotto, la natura di presidio medico CE e il codice fiscale della persona che paga. Se chi compra lo fa per un genitore, ad esempio, è comunque possibile accedere alla detrazione, purché il legame sia documentato.
I dettagli che rendono detraibile un acquisto all’apparenza comune: cosa serve davvero
A fare la differenza non è solo il prodotto, ma tutto ciò che lo circonda: la documentazione, i pagamenti, la tracciabilità. Sorprendentemente, nel caso dei dispositivi medici, è ammesso anche il pagamento in contanti. Ma è obbligatorio conservare uno scontrino parlante o una fattura dettagliata. In alcuni casi, la presenza dei codici “AD” (dispositivo medico CE) o “PI” (prodotto protesico) può semplificare la vita: basta quello per dimostrare che si ha diritto alla detrazione. In mancanza di tali codici, può essere utile allegare una prescrizione medica o una dichiarazione sostitutiva firmata, accompagnata da un documento d’identità.
Un’ultima cosa da tenere a mente è la franchigia di 129,11 euro: solo la parte di spesa che supera questa soglia è detraibile. Se il materasso costa 500 euro, la detrazione sarà calcolata su 370,89 euro. Non pochi, se si considera che possono rappresentare un piccolo sollievo fiscale a fine anno. Antonietta, fino a un attimo prima ignara di tutto, ora guarda quel materasso con occhi diversi. Non è solo una scelta per dormire meglio, è anche un modo per esercitare un diritto spesso dimenticato.