Un bonus atteso e desiderato perchè se la nascita è un lieto evento, un parto durante la pandemia è stato davvero pesante per tanti italiani. L’Inps chiarisce cosa occorre per il bonus cicogna. Scopriamolo insieme.
Sono tanti i bonus ed aiuti che il governo ha posto in essere per sostenere l’economia messa in ginocchio dalla pandemia e tra questi è giunto anche questo ulteriore sostegno ad una genitorialità da tempo difficile in Italia.
Il bando è stato ufficializzato dall’Inps e dunque è arrivato il momento di capire se e come si può beneficiare del cosiddetto Bonus Cicogna. A dispetto del nome simpatico, le condizioni per accedervi sono piuttosto esclusive. Il bando del 27 luglio ha fissato in modo molto chiaro e stringente i beneficiari di questo bonus caratterizzato da un perimetro d’applicabilità piuttosto angusto.
I beneficiari sono i dipendenti del Gruppo Poste Italiane S.p.A. A questi si sommano i dipendenti ex-IPOST, in regime di trattenuta mensile allo 0,40%. A questi vanno aggiunti i pensionati delle due realtà lavorative.
Chi volesse richiedere questo contributo avrà bisogno della Dichiarazione Sostitutiva Unica (più nota come DSU), che confluisce nell’ISEE. Vi è anche la possibilità di utilizzare l’ISEE minorenni relativamente genitori non conviventi o coniugati.
Alcuna discriminazione è fatta ai figli adottivi che potranno beneficiare del bonus in egual misura. Andranno allegate in questo caso le documentazioni comprovanti l’adozione.
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Neppure vi è un tetto al numero dei figli per i quali si può presentare la domanda. La disposizione appena approvata non fissa limitazioni di sorta. Nel caso di un figlio nato e di uno adottato, semplicemente non vi sono conflitti e si debbono presentare due differenti domande.
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Il procedimento per la richiesta è già rinvenibile sul sito dell’Inps ed è possibile usufruirne con le consuete credenziali di accesso, Spid, ma non solo, cercando nel box ricerche “Bonus cicogna”.
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