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I cripto nativi ragionano in un altro modo e contribuiscono alla diffusione dei coin

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Salvatore Dimaggio

E Toro ha fatto un sondaggio tra 6000 clienti dal quale è emerso che un investitore su 4 punta sulle criptovalute. Vediamo perchè di questa scelta azzardata.

E’ una questione psicologica. A forza di parlare di criptovalute sempre più persone hanno cominciato a considerarle normali e a pensare anche ad esse quando si tratta di diversificare. Sotto a questa adesione così massiccia si cela una conoscenza ed una stima del mondo blockchain? Un’analisi di un certo respiro? Difficile che sia così. Più che altro si impone la percezione che le cripto siano qualcosa sui cui tutti investono “e allora lo faccio anche io”. In fondo è un modo di diversificare, no? Chi lo sa. Di sicuro si sta acquistando qualcosa che non esiste e che ha un valore solo perchè al momento ci stiamo abituando a dargliene, ma domani? In questa abitudine alle cripto conta molto l’età. Quanto più si è giovani tanto più si è abituati alle criptovalute… si è “nativi criptovalutari”.

Una generazione abituata in un altro modo

Ciò è psicologicamente un vero spartiacque perchè non si considereranno Bitcoin e simili qualcosa di esotico e bizzarro ma qualcosa che è sempre esistito nel panorama degli investimenti dacché lo percepiamo noi. In fondo se un pulcino appena nato vede come prima cosa un bambolotto sarà convinto che quella sia a sua mamma. Noi non abbiamo l’imprinting, ma c’è un abisso tra chi ha sempre visto le cripto sui siti di investimento insieme ad S&p 500 e dollaro e rame e chi ha cominciato leggendo il sole 24 ore cartaceo e con le cripto di la da venire. Gli studi dimostrano che siamo molto indulgenti e poco razionali con ciò che ci risulta familiare. Ma tutta questa abitudine è un bene? I cripto nativi stanno spostando la bilancia verso la blockchain e presto o tardi le autorità di garanzia dovranno progressivamente piegarsi ai desiserata di un mercato che cambia generazione.

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La Sec non vuole prendersi la responsabilità di approvare un ETF esposto su criptovalute, ma prima o poi lo farà e sarà un ulteriore sdoganare.

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Insomma se scoppierà la bolla delle cripto ormai il botto non sarà più settoriale ma sistemico.

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