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RdC: la vergogna di usare la card gialla e le altre difficoltà di chi lo percepisce

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Salvatore Dimaggio

Il Reddito di Cittadinanza è sempre più discusso e chiacchierato. Voluto dai 5 Stelle come misura a loro dire risolutiva del problema della povertà, questo strumento ha fatto emergere tante criticità.

Renzi, Salvini e Meloni lo attaccano su base quotidiana. Al centro dei loro attacchi c’è il fatto che per loro il reddito di cittadinanza è una misura che spinge a non lavorare e che premia i fannulloni. Molto discussi sono anche i criteri per l’assegnazione che asciano fuori tanti poveri veri ed invece includono personaggi che fanno altri lavori in nero. Tante truffe clamorose poi hanno avuto ad oggetto il reddito. Alle volte percepito da stranieri che quasi mai avevano messo piede in Italia. Ma la grande questione è anche quella che dai numeri emerge che non accompagna al lavoro quasi nessuno.

Tante criticità

Eppure il contrasto alla povertà in Italia è un tema fondamentale perchè i numeri ci dicono che le famiglie sotto la soglia di povertà sono sempre di più. Tanto che da ultimo anche Draghi ha detto di essere d’accordo col RdC almeno nello spirito. Ma anche se non dovesse essere abolito, sicuramente sarà cambiato. Certamente sarà più difficile da ottenere e più facile da perdere ed altrettanto sicuramente non si potrà dire di no ai lavori propositi. Nel dibattito però si inserisce il Fatto Quotidiano che notoriamente ha simpatia per il RdC. In una serie di articoli racconta, al contrario, le difficoltà di chi lo percepisce.

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Quanto sia limitato e quanto tanti poveri non riescano ad averlo. Ma anche la vergogna di fare la spesa con la card gialla.

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Insomma il giornale vicino al Movimento5Stelle è anche d’accordo con una riforma del RdC, ma solo nel senso di renderlo più inclusivo. 

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