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Il Governo spende una cifra colossale per generare 3 milioni di posti di lavoro

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Salvatore Dimaggio

Il Reddito di Cittadinanza ha fallito. Ha offerto un sostegno concreto a tante famiglie che non ce la facevano ad andare avanti. Ma sul fronte del lavoro, sostanzialmente non ne ha generato quasi per nulla.

Ecco perchè il Governo Draghi punta a qualcosa di diverso che utilizzi le risorse eccezionali dell’Europa e resti nel solco di ciò che le autorità centrali ci hanno chiesto. Si chiama Gol e sta per per Garanzia di occupabilità dei lavoratori. E’ il Pnrr, la base di questo grande piano che dovrebbe riuscire dove il Reddito di Cittadinanza ha sostanzialmente fallito: creare lavoro. Il tempo è tra il 2021 ed il 2025. In campo ci sono ben 4,4 miliardi di euro relativamente a Gol. Ma non basta. A questa cifra si devono sommare 500 milioni di euro (React-Eu). I famigerati sentri per l’impiego, realtà che sostanzialmante servono a ben poco saranno potenziati con 600 milioni di euro.

Formazione e lavoro

Altri 600 milioni serviranno a beneficio del sistema duale. I Neet, le donne, i disabili, i giovani: queste le categorie che avranno una corsia preferenziale per accedere a questi progetti. Ma anche beneficiari di ammortizzatori sociali e RdC saranno messi al centro della platea di chi ne usufruirà. L’inserimento del mondo del lavoro sarà il target del progetto, ma non senza una formazione che si possa spendere concretamente nel mondo del lavoro. In realtà è la formazione al centro di questo progetto e soprattutto la formazione in quelle professioni digitali che garantiscono la massima possibilità di occupazione e delle quali il paese ha bisogno per la sua transizione digitale.

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Questo Governo punta molto su questo tema e c’è un filo rosso che parte dal riferimento iniziale del Draghi Presidente del Consiglio agli istituti tecnici e questo Gol.

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E’ la consapevolezza che il Paese deve rimodulare i percorsi di formazione se non vuole essere strangolato da una disoccupazione senza uscita. 

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