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L’ex ingegnera di Facebook perde una persona cara a causa dei complottisti e così vuota il sacco sui crimini del social

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Salvatore Dimaggio

L’inchiesta scandalo del Wall Street Journal che sta travolgendo Facebook ha avuto origine da una serie di documenti segretissimi che inchiodano il social alle sue responsabilità.

Dalle carte pubblicate dal noto giornale americano emerge come Facebook e Instagram negli anni abbiamo analizzato approfonditamente le dinamiche sociali e psicologiche legate ai loro utenti e le abbiano usate a proprio vantaggio invece di aumentare la sicurezza sul social. Finalmente è emersa la gola profonda che passava il giornale americano tutti questi documenti segreti che hanno gettato i popolari Social nel caos. È stata un’ex ingegnera Frances Haugen, che veniva da un percorso di studi d’eccellenza e che ha trovato posto nel grande social network. Giunta a lavorare per Facebook si è scontrata contro il totale disprezzo per l’incolumità degli utenti. Ma quello che davvero l’ha convinta a rivelare ciò che sapeva sul social è stata la perdita di una persona cara.

Una perdita assurda che l’ha spinta a denunciare

Una persona assai cara all’esperta ha perso la vita a causa del dilagare del complottismo su Facebook. Questa circostanza le ha fatto capire quanto il disprezzo del l’incolumità degli utenti su un social così potente sia pericoloso. Da qui la difficile decisione di divulgare i documenti segreti. Era stata assunta nel 2019 nella qualità di ingegnere informatico e doveva occuparsi dei dati. Ha definito Facebook come il social network peggiore nel quale abbia mai prestato servizio.

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Si è accorta di conflitti di interesse. Tutto è cambiato dopo le elezioni presidenziali del 2020 punto gli algoritmi sono stati modificati in maniera tale da lasciare campo libero alle notizie sui brogli.

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In sostanza più notizie false il social lasciava passare sui presunti brogli denunciati da Trump e più la gente ci perdeva a te un po’ con ovvi vantaggi per il social.

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