Il presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha rilasciato delle dichiarazioni molto nette su reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza è uno strumento molto molto discusso perché è stato oggetto di critiche veramente feroci. Ma il presidente dell’INPS Tridico ne traccia un quadro molto positivo. Tridico spiega che per la prima volta si sono dati i soldi a quella fascia della popolazione più povera e disperata. Tridico soprattutto spiega come l’Italia è un paese violento con i poveri e come alla base delle critiche contro il reddito di cittadinanza ci sia questa cultura violenta nei confronti dei poveri. Riconosce come il reddito di cittadinanza abbia fallito nell’accompagnare la gente al lavoro, ma ciò non toglie che per la prima volta si è smesso di ignorare quella parte di popolazione che vive in condizioni di difficoltà estrema.
Un paese violento contro i poveri
Sul fallimento dell’accompagnamento ad un lavoro attivo, Tridico fa il punto della situazione. Molti percettori del reddito di cittadinanza in realtà sono inoccupabili, perché disabili o per altre ragioni. Molti altri hanno la licenza elementare o media e non hanno mai lavorato. Dunque molto spesso il reddito di cittadinanza è andato a persone che oggettivamente erano assai difficili da collocare lavorativamente senza un percorso di formazione adeguato. Ad ogni modo il ragionamento che fa Tridico è tutto politico e culturale. Al di là di pregi e difetti del reddito di cittadinanza l’odio che si è coagulato nei confronti di questo strumento è in realtà un odio nei confronti del povero che nella cultura del nostro paese viene sistematicamente disprezzato.
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Insomma una difesa di uno strumento che in un paese afflitto da vecchie e nuove povertà si rivela prezioso.
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Le parole di Tridico sono importanti perchè il drammatico fenomeno della povertà nel nostro paese è da tempo ignorato.
