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Telegram: il social network perfetto per “l’influencer” che trama nell’ombra

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Salvatore Dimaggio

Telegram è nato come un’applicazione di messaggistica istantanea. Di conseguenza Telegram avrebbe dovuto essere un piccolo competitor di WhatsApp.

Ma poi è arrivata l’idea geniale: quella dei canali. Si tratta di gruppi chiusi esotici e misteriosi nei quali solo gli invitati possono entrare. Questo lo ha reso il paradiso di chiunque voglia commettere attività illecite. La piattaforma ovviamente si impegna per eliminare i gruppi sospetti. Ma le indagini rivelano come sia diventato il luogo preferito di chiunque voglia compiere attività illecite o tramare nell’ombra. A volte farneticazioni deliranti ma innocue. A volte luogo di scambio per pratiche perverse e deviate. Non è un caso che i green pass fasulli si vendono su Telegram. Neppure è un caso che i no pass violenti che volevano commettere gesti estremi contro Draghi e contro le istituzioni si stessero organizzando su Telegram.

Un diverso tipo di influencer

Ma anche droga, armi eccetera. Infatti tanti analisti descrivono Telegram come il nuovo Dark web. Si tratta in sostanza di un social network alternativo dove gli influencer sono tali non perché hanno milioni di follower ma perché hanno follower disposti a rischiare pur di seguire le loro teorie. È un concetto di influencer alternativo in un certo senso. Ma davvero non passa giorno senza che si apprenda di qualche piano criminoso portato avanti utilizzando questa piattaforma. Sia chiaro, tutta questa libertà non necessariamente porta solo cose negative e la maggior parte dei canali Telegram sono leciti. Ma la zona grigia è veramente ampia. Si trovano canali nei quali scaricare film pirata, ma anche libri e giornali, senza pagarli.

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Canali su teorie strampalate. Ovviamente il complottismo lo ama come zona di libertà.

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Insomma anche Telegram ha i suoi influencer ed in un certo senso a volte, influenzano davvero tanto.

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