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Controlli a tappeto sui bonus casa: norme anti-frodi sono retroattive

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Salvatore Dimaggio

Si annunciano controlli a tappeto sui bonus casa.

I bonus casa sono stati usati ed abusati dagli italiani. Non si contano i cantieri aperti grazie a questi ricchi bonus che tanti hanno utilizzato per compiere lavori di ogni genere. Tuttavia sono emersi numerosi e corposi illeciti legati ai bonus casa. In sostanza il governo ha scoperto tanti lavori inesistenti o gonfiati posti in essere giusto per accaparrarsi i ricchi bonus. L’esecutivo è corso ai ripari con il decreto anti frodi. Il decreto anti frodi introduce due nuovi documenti dei quali c’è bisogno per l’approvazione del bonus. Questa nuova documentazione rende il bonus più scomodo e più costoso. Ma il vero problema è che questa documentazione (che in sostanza va a giustificare i costi messi in preventivo) viene richiesta retroattivamente anche a tutti i lavori ancora in corso d’opera. Dunque secondo gli esperti si annuncia una stagione di controlli fiscali a tappeto.

Tanti controlli

Questo perché a quanto pare tanti lavori partiti col bonus alla luce della nuova documentazione appaiono poco congrui dal punto di vista delle spese sostenute. Tanti italiani con troppa faciloneria hanno accettato preventivi chiaramente gonfiati nella consapevolezza che tanto non avrebbero pagato di tasca loro, ma adesso arriva una stagione di duri controlli. In sostanza se per i nuovi lavori che intendono beneficiare del bonus questa documentazione risulta essere una specie di monito ad a non gonfiare i costi, per i lavori già in corso d’opera costituisce un elemento di controllo successivo.

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La piattaforma del ministero è stata fuori uso per giorni a causa di questa novità, ma adesso nuova documentazione può essere inviata e se qualcosa non torna scatteranno controlli a tappeto.

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Alcune forze politiche si sono dette contrarie al decreto anti-frodi, ma è praticamente certo che resterà.

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