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Guida: troppi ETF e l’investitore non sa cosa scegliere

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Salvatore Dimaggio

Sempre più di frequente si sente la lamentela per la quale la proposta di fondi e soprattutto di etf sarebbe davvero spropositata e orientarsi diventa difficile.

Ovviamente avere una grande possibilità di scelta è qualcosa di intrinsecamente positivo, ma in effetti costringe a fare più valutazioni, più comparazioni e ci pone di fronte ad un numero di alternative che alle volte non riusciamo a ponderare nel modo giusto. Sicuramente un buon punto di partenza è non guardare agli etf ma guardare a noi stessi. Che cosa cerchiamo da un investimento? Stiamo cercando soprattutto il rendimento oppure stiamo cercando una difesa dall’inflazione? Cerchiamo un guadagno a breve termine o invece stiamo ragionando a medio o a lungo termine? Riusciamo a reggere la tensione di una volatilità troppo elevata oppure ci facciamo prendere dal panico e prendiamo decisioni irrazionali?

Capire noi stessi e cosa cerchiamo

Scegliere un etf da un catalogo non è come scegliere un’automobile. La prima cosa da capire è cosa vogliamo noi. Solo quando avremo le idee chiare su quello che vogliamo potremmo puntare su questo o quell’etf. Un esempio pratico. Molti credono nella tecnologia blockchain e credono che si svilupperà tanto ma non vogliono essere costretti alle violente fluttuazioni delle criptovalute. Ecco in un caso del genere può essere utile un etf come quello di cui parliamo nell’articolo linkato sotto. Insomma più che partire dall’etf dobbiamo partire da ciò che vogliamo e ciò che vogliamo evitare.

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Molto importante è soprattutto capire in base a quali fonti orientiamo le nostre previsioni e quanto crediamo in queste previsioni. Che siano di analisti, della stampa o nostre personali, quanto credito diamo effettivamente alla prevedibilità di un mercato o di un comparto? Ne parliamo all’articolo qui sotto.

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Insomma, mettiamo da parte di grafici e guardiamoci allo specchio: sarà il miglior punto di partenza.

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