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Cartelle esattoriali: nel 2022 l’ISEE cambia tutto e il fisco è più duro

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Salvatore Dimaggio

In questo 2022 il rapporto con il fisco diventa più duro.

Se durante la pandemia di Covid una serie di agevolazioni e di dilazioni sono nate per venire incontro agli italiani impreparati ad affrontare la terribile pandemia con l’arrivo di questo 2002 i rapporti tra gli italiani e il fisco diventano più tesi. Sicuramente diventerà meno facile mettersi in regola con la pubblica amministrazione e tanti sono timorosi per questo. In realtà una notizia positiva c’è: per tutte le cartelle che arriveranno nei primi tre mesi di questo 2022 ci sarà la possibilità di pagarle in 180 giorni. Di conseguenza in questo primo trimestre avremo termini molto più comodi per il pagamento delle cartelle esattoriali. Infatti dai classici 60 giorni, i termini si triplicano a 180 ovviamente senza interessi e more. Ma per chi abbia debiti con il fisco e non riesca a farvi fronte la situazione diventa più problematica.

Regole più dure e ISEE

Innanzitutto torna la rigida tagliola delle cinque rate non pagate. In sostanza chi chiede un piano di rateizzazione al fisco deve poi onorarlo sino in fondo. Se si saltano 5 rate il piano sfuma e si è tenuti a pagare tutto l’importo di colpo. Nell’epoca covid questo regime delle cinque rate era stato modificato per venire incontro al contribuente, ma con l’arrivo del 2022 si torna alle 5 rate. Per chiedere una rateizzazione, poi, diventa molto importante l’ISEE. Infatti se i debiti col fisco sono entro i €60.000 si può chiedere la rateizzazione semplicemente andando sulla piattaforma e dichiarando di essere in una situazione di fragilità economica. La richiesta viene accolta in automatico senza particolari formalità.

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Ma se i debiti col fisco superano i €60.000 ecco che bisogna presentare il proprio ISEE per chiedere la rateizzazione.

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Infatti per i debiti più cospicui l’Agenzia delle Entrate vuole verificare effettivamente che l’ISEE sia basso, altrimenti la rateizzazione non verrà approvata.

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