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Rottamazione e saldo e stralcio: svolta, tempi e modi del ritorno nel 2022

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Salvatore Dimaggio

Finalmente si muovono le cose per un ritorno di rottamazione e saldo e stralcio nel 2022.

Davvero tanti chiedevano il ritorno di queste fondamentali misure. Vediamo che sta succedendo. Rottamazione e saldo e stralcio hanno offerto una vera boccata d’ossigeno a tanti contribuenti che non riuscivano a mettersi in pari con il fisco.

Si è trattato di misure davvero preziose per tantissimi italiani che erano in condizione di oggettiva difficoltà. Tra il 2021 e il 2022 c’è stata una mini proroga che non ha soddisfatto praticamente nessuno, ma adesso le cose sono cambiate. A fine 2021 il Governo non riteneva di prorogare rottamazione e saldo e stralcio. La pandemia di Covid sembrava agli sgoccioli e soprattutto la ripresa economica sembrava forte e robusta. Ma oggi la politica prende atto in maniera chiara che così non è e che bisogna muoversi velocemente per far tornare questi provvedimenti.

Si muove la politica

Le prese di posizione da parte di esponenti di vari partiti politici non mancano. E ormai i tempi sembrano maturi per un ritorno di queste misure così preziose. Vediamo che cosa ha fatto cambiare idea alla politica italiana. Innanzitutto c’è stata la vera e propria moria di partite IVA che sono scese vertiginosamente negli ultimi anni e non hanno avuto quelle rimbalzo post covid che il governo si attendeva. Inoltre c’è la fortissima precarizzazione del lavoro sottolineata dagli studi di Cgia di Mestre. Infatti il Centro Studi di Mestre ha non soltanto sottolineato la condizione critica delle partite IVA e specialmente di quelle più povere, ma anche la fortissima precarizzazione del lavoro con un numero impressionante di contratti a tempo indeterminato trasformati in contratti precari.

Accanirsi con i fragili è inutile

Ma soprattutto l’associazione dei commercialisti italiani ha chiesto con forza un ritorno, pena una vera e propria ecatombe di commercianti. Di conseguenza il mondo della politica ormai ha preso atto che accanirsi contro chi oggettivamente non è in condizione di pagare significa soltanto aggiungere ulteriore sofferenza ad un’economia che proprio non riesce a ripartire. Ci sono varie opzioni sul tavolo proposte da varie forze politiche. Un ritorno in tempi brevi di entrambe le misure oppure delle misure ad hoc pensate per situazioni più specifiche.

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Si parla con insistenza di un condono fiscale 2022. In realtà sono formule diverse con le quali le varie forze politiche stanno proponendo di dare ossigeno ai contribuenti. Quel che è certo è che tutte le cartelle esattoriali fino al 31 marzo 2022 avranno 180 giorni dalla notifica per essere pagate. Dunque restano i termini estesi di 180 giorni al posto dei 60 giorni per il primo trimestre dell’anno ma molti osservatori assicurano che presto dovrebbero arrivare misure più sostanziose.

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