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Mutuo senza busta paga: “sembra un miraggio” in questi casi si può

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Salvatore Dimaggio

Sono tanti gli italiani che hanno bisogno di un mutuo per l’acquisto di una casa o per tante altre ragioni.

Come sappiamo però per chi non abbia un contratto a tempo indeterminato è assai difficile ottenerlo. Mentre la nostra società continua a marciare verso una precarizzazione sempre più estenuante, le banche invece prima di erogare i soldi vogliono il caro vecchio posto fisso.

Questo per la maggior parte dei giovani e non solo dei giovani è un grosso problema. Eppure le soluzioni ci sono. Per il lavoratore con partita IVA ottenere un mutuo benché più difficile non è assolutamente impossibile. Chiaramente però il lavoratore autonomo dovrà riuscire a fornire alla banca una serie di garanzie abbastanza convincenti. Queste garanzie dovranno sostanzialmente provenire proprio della sua attività economica. Il lavoratore autonomo che ha entrate solide e costanti o magari addirittura in crescita da un tempo sufficientemente lungo e che quindi possieda un’attività in forma, può essere ben considerato dalla banca.

Gli elementi utili

Sicuramente poi ha anche il suo peso il fatto di non avere debiti pendenti, ma anche di avere denaro contante per pagare comunque un anticipo. Al titolare della partita IVA la banca chiederà una serie di documenti. Questi documenti servono a valutare appunto lo stato di salute della sua attività economica. Sicuramente saranno chieste la dichiarazione dei redditi, il bilancio dell’anno precedente. Ma altrettanto chiaramente saranno chiesti gli estratti conto e l’iscrizione all’albo professionale nel caso in cui l’attività del lavoratore autonomo lo presupponga.

Come convincere la banca

Ad ogni modo per le partite IVA così come per qualsiasi altro soggetto si può fare affidamento al fondo di garanzia prima casa purché si abbia un’età entro i 36 anni e si stia acquistando la prima abitazione. In questo caso ci sarà una sorta di parziale garanzia statale che potrebbe essere utile alla banca a convincersi ad erogare il mutuo. Certamente può essere assai utile la garanzia di qualcuno, magari un genitore o uno zio che abbia una pensione: questo certamente può essere un elemento in più per la banca.

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Ad ogni modo le associazioni a tutela dei consumatori sottolineano come la precarizzazione continua della nostra società e la progressiva sparizione di contratti a tempo indeterminato gettano giovani e meno giovani in un ansia sociale sempre maggiore. L’estrema difficoltà, quando non l’impossibilità, di contrarre un mutuo è soltanto uno dei tanti aspetti destabilizzanti di questo trend socialmente fallimentare.

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